GIORNALE DI SICILIA 31.08.2010
RELIGIONE. Polemiche dopo il "blocco" dell'ingresso nella chiesa bizantina di papas Sepa BorzìRivolta per il nuovo parroco, I fedeli "divisi" a Contessa
La curia di Piana, preoccupata di porre fine ai contrasti fra le due comunità, procederà all'insediamento al più presto di papas Sepa Borzì per dare serenità alla comunità greco-bizantina
Domenico ClesiContessa Entellina
Domenica pomeriggio i greco-bizantini di Contessa Entellina nell’intento di mostrare attaccamento e stima al parroco degli ultimi venti anni, papas Nicola Cuccia, trasferito a Palazzo Adriano, hanno bloccato con barriere umane l’ingresso alla Chiesa parrocchiale dell’Annunziata al delegato diocesano papas Janni Pecoraro, venuto da Piana degli Albanesi per insediare il nuovo reggente, papas Sepa Borzì. Si è trattata di una manifestazione di massa che ha coinvolto giovani ed anziani. La gente ha inteso solidarizzare in favore di papas Nicola perché egli da alcuni anni si è speso per la applicabilità delle tradizioni greco-bizantine del paese, contestate sotto certi versi invece dal parroco di rito latino, don Mario Bellanca.
A Contessa Entellina, piccolo paesino dell’entroterra palermitano al confine delle province di Agrigento e Trapani, la gente si distingue quasi paritariamente fra rito romano e rito greco-bizantino. La tradizionale pacifica convivenza fra i due riti, dipendenti per quanto riguarda l’aspetto giurisdizionale entrambi dall’unico Vescovo residente a Piana degli Albanesi, da qualche tempo è entrata in crisi perché i bizantini, come dice Nino Schirò, “rilevano l’intenzione di voler cancellare alcune secolari tradizioni che il clero greco ha sempre celebrato con ciclo annuale nella chiesa parrocchiale ‘romana’” e, a dimostrazione, rievoca “la vicenda dell’agosto 2009 quando la celebrazione della Paraklisis all’interno della Chiesa della Favara non si potè tenere perchè il portone fu tenuto chiuso per impedire l’ingresso ai bizantini”, mentre i “latini” vedono nello svolgimento di questi riti nella loro parrocchia una sorta di predominio dei bizantini che, come ha più volte riferito lo stesso Don Mario, “con l’introduzione del codice di diritto canonico del 1983 non sono più operanti”. Nino Schirò tiene inoltre a evidenziare che “le proteste di domenica pomeriggio non avevano assolutamente un valore di giudizio nei confronti del nuovo designato reggente Papas Sepa Borzi”.
Domenico Cuccia, dal canto suo, dice che: “Le vicende locali sono state gestite male dall’Autorità ecclesiastica che ha sottovalutato il ruolo religioso, culturale e sociale, che papas Nicola Cuccia ha svolto nella comunità di Contessa Entellina e non ha dato spiegazioni per il trasferimento a Palazzo Adriano, facendo intendere che ci fosse stata corresponsabilità dello stesso nelle discordie intervenute tra le comunità religiose di Contessa Entellina. In tal modo papas Nicola è stato visto dalla maggioranza dei contessioti come vittima sacrificale necessaria per dimostrare che non si colpiva in una sola direzione, quella latina che aveva generato quei comportamenti definiti “teologia delle porte chiuse”, ma veniva punita anche l’altra parte. L’avere poi reso operativo il trasferimento di papas Nicola, mentre resta ancora sospeso il trasferimento del parroco latino, ha contribuito ad esasperare gli animi spingendo parte della popolazione a compiere gesti non condivisibili”.
La Curia di Piana, preoccupata di porre fine ai contrasti fra le due comunità, procederà all’insediamento al più presto di papas Sepa Borzì per dare serenità alla comunità greco-bizantina locale, inoltre secondo ulteriori disposizioni sta facendo in modo che Padre Giorgio Ilarda lasci gli incarichi diocesani il dodici settembre prossimo per immetterlo nella nuova funzione parrocchiale a Contessa, dopo che Mario Bellanca avrà lasciato la parrocchia della Favara. In questo modo l’Eparchia ritiene che la serenità debba tornare nel centro arbërëshe.
(Dc)
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