Finora nelle omelie, nelle occasioni religiose, Don Mario ha sempre evitato di spiegare il sottofondo culturale che lo ha spinto a divenire il Teologo, l'autore della "Teologia delle porte chiuse". Ha riempito, egli o chi per lui, il portale della Chiesa di cui è parroco di volantini rivendicativi e di rievocazioni ottocentesche con frasi fuori contesto di Atanasio Schirò e altre espressioni polemiche contenenti sentimenti revanscisti, ma mai ha usato il pulpito per trasformarsi in un populista qualunque. Gli va dato atto. Gli andava dato atto fino al 15 agosto scorso.
Domenica sera, la sua Chiesa era affollata perchè aveva fatto convergere, nel giorno dell'Assunta, cresime, battesimi e quant'altro induce le famiglie ad essere presenti.
Il popolo c'era, la voglia c'era, i provvedimenti dei presuli-gerarchi ci sono stati. Non era possibile perdere l'occasione.
"Volete voi che vada via ?", il coro di voci si è levato all'unisono "Nooooo !", e non si sono levate solo le voci.
All'udire le voci compatte ha (sembrava Berlusconi per l'uso accurato del microfono) rassicurato la platea, ossia i "fedeli", con l'inevitabile "resterò con Voi !" ed una marea di applausi ha indotto alla commozione il Teologo.
Qualcuno riferisce che quell'uomo tutto d'un pezzo che ha tenuto in scacco, con determinazione e volontà fermissima, per anni il mite e disarmato Papas Nicolino ha mostrato una lacrima, una sola, sul viso. Il Teologo delle porte chiuse si è commosso.
Le cronache non ci dicono se i precursori di scene analoghe, a piazza Venezia nel ventennio, a piazza San Giovanni più recentemente, si siano pure essi commossi.
Errata corrige
L'avvenimento riportato è accaduto durante la messa domenicale delle 11,oo.
Errata corrige
L'avvenimento riportato è accaduto durante la messa domenicale delle 11,oo.
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