Il fanatismo religioso è quell’atteggiamento rilevabile in chi si riconosce e si identifica in maniera esasperata in un 'credo', al punto da raggiungere eccessi di intolleranza, nei confronti di chi, invece aderisce a “sistemi” “modi” rituali differenti.
Intolleranza è (finora l’avevamo chiamata “inciviltà”) quella messa in atto nell’agosto 2009 da un sacerdote, poco attrezzato –evidentemente- in materia di Fede al punto da non pigliare consiglio dal proprio Vescovo ma dal proprio Avvocato, quando ha chiuso al culto dei greco-bizantini di Contessa Entellina la Chiesa a lui assegnata, non dall’Avvocato, ma dal Vescovo greco-bizantino.
L’aspetto più grave della questione è che Egli non si è mosso per ragioni di fede (la Verità) ma per ragioni di orgoglio, prestigio, che gli venivano sollecitati dai fans che, in ogni sua “forzatura” gli riconoscevano forza, attitudine e carisma.
Nei confronti dei greco-bizantini non si è infatti arrivati a sostenere la “falsa” fede; no. Ad essi è stato ascritto che se intendevano pregare dovevano farlo “nella loro chiesa”, “Ognuno deve pregare nella propria Chiesa”. Quello spazio, quella Chiesa della Favara non era a disposizione della “Cattolica”, la Chiesa Universale, era a disposizione solo del clan vicinissimo al sacerdote.
La parola “fanatismo” potrebbe essere inappropriata perché ha a che fare con un “credo” e in ciò che è accaduto da noi –almeno apparentemente- non è stato messo in discussione un credo, ma un presunto prestigio, una presunta superiorità, egemonia, di un gruppo, visto come antagonista. Questo gruppo -presunto antagonista-, alla luce del portone chiuso, non è stato trattato tuttavia come confratello della medesima fede, ma come gruppo di prepotenti che invece di pregare nella propria chiesa … per sfregio (verrebbe da dire), pretendeva di pregare nel loro spazio, ritenuto dai “resistenti” vitale per la propria dignità.
La parola “fanatico” in realtà risulta inappropriata, anche se tenendo conto del contesto culturale locale riesce a dare il concetto di ciò che è accaduto (e che per fortuna sembra superato).
Da qualche parte ci viene chiesto di chiudere l’argomento perché ormai tutto è rientrato nella linearità e nel controllo dell’Autorità ecclesiale.
Rispondiamo No !
Proprio perché pare che tutto sia rientrato nei binari (ad esclusione del volantino -clandestino-, che strano aggettivo ! che è esposto nella bacheca parrocchiale), è questo il momento di analizzare, studiare, tentare di capire perché nel terzo millennio (e non nell’Ottocento) in un angolo di Sicilia è potuta andare in scena tanta inciviltà, rappresentata su tutti i media come tipica del Medioevo. Ci riferiamo, per chi sottovaluta l'accaduto, all’avvenuta chiusura di un portone di una Chiesa a fedeli non abbonati ai fans lì raccoltisi al seguito della 'guida'. Quella guida che sconosce alla radice i diritti fondamentali dell’uomo proclamati dall’Onu, la carta costituzionale della Repubblica, le buone maniere.
Chiediamoci tutti !
Tutti noi che viviamo a Contessa Entellina ma anche chi qui non vive. Chiediamoci perché è potuto accadere l’emergere di tanta arretratezza culturale nel terzo millennio ? al punto da far ridere mezza Sicilia ?
Una prima risposta potrebbe essere perché la scuola, la scuola degli ultimi decenni, non fa più ciò che sarebbe tenuta a fare.
Altra risposta potrebbe essere perché i seminari non fanno più ciò che avrebbero dovuto fare, in quanto tanti uomini di Chiesa preferiscono occuparsi della gestione dell’otto per mille su ogni altra missione.
Altra risposta ancora potrebbe essere perché le Autorità civili locali non sanno cosa sia dispiegare una politica culturale di valorizzazione e armonizzazione dei tesori che la varietà e diversità locale, la pluralità locale, custodiscono. Anche in questo caso gli amministratori all’impegno loro attribuito dall’istituzione ”Comune” che hanno in cura preferiscono la materialità dell’indennità di carica che mensilmente deve arrivare.
Contessa Entellina ha dato, in questo contesto, di sé l’immagine di barzelletta a causa di una quindicina di “fanatici”, digiuni di Cristianesimo.
No, questo blog continuerà a rubricare come “inciviltà” quanto accaduto; non conviene con coloro che pensano che gli scandali, le inciviltà, debbano occultarsi, nascondersi.
Il nostro punto di vista è diametralmente opposto: più se ne parla, più li mettiamo in piazza simili comportamenti, e più probabilmente potrà avvenire che le vergogne accadute non si ripetano.
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