Nel M5S a fronte di un sottosegretario che
prova a individuare i guasti del sistema c'è
un sottosegretario che ancora deve
imparare cosa si la scienza economica.
Bella l'analisi dell'ex migliorista E. Macaluso
MICHELE GERACI, sotosegretario allo Sviluppo Economico
Il Medioevo tecnologico italiano ha bisogno di una scossa riformatrice: anche a Palermo ho insistito sulla necessità di avviare riforme per
1)digitalizzazione imprese;
2)diffusione pagamenti online;
3)rafforzamento trasporti e logistica.
LAURA CASTELLI, M5S sottosegretario all'economia
«L’asta dei titoli di Stato è andata deserta perché la gente non ha soldi. Stiamo cercando di risolvere il problema».
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EMANUELE MACALUSO, già esponente della Sinistra politica (i miglioristi socialdemocratici di un tempo).
CORLEONE, LA MAFIA, I 5STELLE E I DUE PD
“La Repubblica” ieri ha dedicato una pagina a quel che succede a Corleone dove domani si svolgeranno le elezioni amministrative. S’è trattato di una iniziativa lodevole con un reportage firmato da Emanuele Lauria. Corleone, per tanti italiani, è un Comune simbolo della mafia: la patria di Riina, Provenzano, Liggio, Bagarella, di quel gruppo sanguinario di mafiosi che liquidò con il mitra la vecchia mafia di Bontade, Inzerillo, Buscetta e di altri, che praticò il terrorismo mafioso uccidendo magistrati, uomini politici, carabinieri, poliziotti con l’obiettivo di piegare lo Stato. Ma furono sconfitti.
Però, per me ed altri della mia generazione e di quelle seguenti, Corleone è il centro dove si svolsero grandi lotte per l’occupazione delle terre e il riscatto sociale. Nel 1948 fu ucciso Placido Rizzotto, segretario della Camera del Lavoro. Nel 1949 in quel Comune guidai l’occupazione delle terre con Pio La Torre che operava nella vicina Bisacquino. Pio fu arrestato, a causa di una falsa testimonianza di un commissario e scontò 16 mesi di carcere all’Ucciardone, Io ed altri compagni fummo processati a piede libero e tutti condannati a sedici mesi. Corleone, quindi, per me e per tanti compagni (molti dei quali, purtroppo, non ci sono più) è un simbolo di lotta contro la mafia e gli agrari. I mafiosi, infatti, erano i guardiani dei feudi.
Ho letto il servizio di Lauria con tristezza e non solo perché il candidato dei Cinque Stelle, il partito di Di Maio, si è fatto fotografare con il nipote di Provenzano, postando l’immagine sui social al fine di comunicare a certe fasce del paese che sta con loro. La mia riflessione riguarda quel che è diventato il Pd a Corleone. Ecco cosa ha scritto Lauria: “Il Pd ha almeno due anime contrapposte. Con Saporito (un architetto che vuole esprimere genuinamente il centrosinistra) c’è un’area di ex diessini che si riconosce nell’ex capogruppo all’Ars Antonello Cracolici. Con Nicolosi, appoggiato dal partito del governatore Musumeci (è la destra siciliana, ndr.) ci sono tre consiglieri democratici e, soprattutto, con il ruolo di candidato a vicesindaco, c’è Salvatore Schillaci, ovvero l’ultimo segretario (renziano) del Pd che a Corleone ha chiuso il suo circolo un anno fa”.
Questa ignobile politica che coinvolge il Pd di Corleone non è un’eccezione. Le trasversalità con la destra, soprattutto nel sud, sono tante. Quindi esiste un problema che riguarda il Pd nel suo complesso, la sua direzione, il suo modo d’essere. Tuttavia, nessuno dei tre principali candidati alle cosiddette primarie del Pd ha posto il problema del Mezzogiorno e, in relazione con un esame reale ed onesto, di cosa è il partito e cosa dovrebbe essere per definirsi di sinistra o di centrosinistra. Cioè, un partito che dovrebbe essere l’asse portante di un’alternativa al governo giallo-verde. L’unica cosa da apprezzare a Corleone è quel che hanno fatto le tre commissarie prefettizie del Comune che fu sciolto per mafia. Hanno operato bene, a quanto pare, nel paese e alla via dove abita la famiglia Riina-Bagarella hanno dato il nome di Cesare Terranova, grande magistrato assassinato da Cosa Nostra. Non conosco queste signore ma le ringrazio: è un segnale forte e significativo.
(24 novembre 2018)
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