L'Italia, terzo paese più indebitato del mondo, non trova più chi gli presta i soldi per rinnovare i debiti che via via vanno scadendo.
In un certo senso è come dire che nessuno dei risparmiatori è ulteriormente disponibile a rispondere alla richiesta di oro da offrire alla patria.
Ieri all'asta del Btp per famiglie è capitato che i rendimenti si sono triplicati rispetto al mese di maggio (da 0,55% a 1,45%).
Il sintomo della grave crisi (malattia) in cui versa la finanza pubblica del nostro Paese è però da leggere nella domanda di Btp che è scesa di una percentuale pazzesca l'80% (da 2,3miliardi a 0,48 miliardi).
Adesso è chiaro a tutti che lo spread che supera quota 300 è presagio di gravi sventura per gli italiani, in primis per chi vive di pensione e stipendi.
Eppure i sondaggi esprimono ancora consenso ai "populisti". Segno che nelle scuole italiane l'economia, in quanto scienza, è una illustre sconosciuta.
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