A CONTESSA E. esiste una via dedicata al garibaldino "Vaccaro".
Non tutti a Contessa sanno che esiste una
cittadina gemella
denominata Entellina costruita e
voluta dalla
famiglia Vaccaro in Honduras.
I Vaccaro, famiglia
di contessioti intraprendenti,
parteciparono alla
rivoluzione garibaldina ma
capirono subito che
nulla sarebbe cambiato
nella terra d'origine.
Infatti Borboni, Savoia,
democristiani,
pentapartiti, berlusconiani,
renziani, tutti
hanno coltivato sfacciatamente
l'arretratezza del
Meridione.
I Vaccaro fondarono
a New Orleans e in Honduras
un impero
economico, iniziando da una modesta
bottega di frutta.
Negli anni trenta
del Novecento la
Chiesa Madre di Contessa
versava in pessime
condizioni e minacciava
di crollare. Furono
i Vaccaro a sostenere le
consistenti spese
di ri-sistemazione.
Da un articolo
de LA REPUBBLCA riportiamo:
I Vaccaro
appartenevano ad una generazione
di emigrazione
antica. Il padre di Joseph, Stefano,
nato a Contessa
Entellina, era stato garibaldino
e anche arrestato
per le sue idee rivoluzionarie;
nel 1860 era
emigrato negli Stati Uniti praticando
il commercio negli
anni della Guerra civile.
Joseph (1855-1945),
il figlio maggiore,
era arrivato in
Louisiana nel 1867
all' età di 12 anni
trovando lavoro in una
piantagione. Anni
dopo, era poi riuscito a mettere
su una fattoria con
degli aranceti in cui lavorava
assieme a due dei
figli, Luca e Felix.
Nel 1897, quando i
D' Antoni arrivarono
a New Orleans in
cerca di lavoro, i Vaccaro
possedevano tre
piccole imbarcazioni per il
trasporto della
frutta via fiume.
Salvatore D' Antoni
ebbe l' incarico di
percorrere il fiume
svolgendo attività di
supervisione fino
alla consegna della merce.
Nel gennaio 1899
Salvatore sposò una
delle figlie di
Joseph, Mary Vaccaro, di 18 anni,
saldando
definitivamente l' unione tra le
due famiglie. Ma
poche settimane dopo le nozze,
la sfortuna colpì
il clan D' Antoni-Vaccaro: una
tempesta seguita da
una gelata distrusse gli
aranceti. In quel
difficile momento, secondo
le antiche
tradizioni, fu il patriarca del clan,
Joseph Vaccaro, a
prendere una decisione. Come racconta
Giuseppe D' Antoni,
figlio di Salvador:
«Joseph Vaccaro
disse a suo genero, mio padre:
"se vogliamo
realizzare i nostri progetti, non c' è
rimasto molto per
noi qui. Ma in Honduras ci sono
noci di cocco e
banane"». L' idea di scegliere
l' Honduras come
nuova meta per il loro futuro
era motivata
soprattutto dal fatto che l' importazione
dei prodotti
tropicali allora poteva essere
considerata un
campo ancora vergine:
le banane erano
sconosciute negli Stati
Uniti fino al 1870
quando Minor C. Keith, il fondatore
della United Fruit,
ne iniziò l' esportazione
dal Costa Rica.
Economicamente quasi in rovina,
i Vaccaro-D' Antoni
non potevano contare
su forti capitali,
ma solo sull' orgoglio e la
determinazione di
chi sa che non ci saranno
altre occasioni, e
che l' alternativa era tra la riuscita
e la totale
sconfitta. Fu questa la situazione che
diede inizio alla
Standard Fruit. Venne acquistato
un vecchio tre
alberi, il "Santo Oteri", da pagare
con i risparmi di
famiglia e con i primi
guadagni. Salvatore
D' Antoni andò a stabilirsi
in Honduras, nell'
isola di Utila, vicino a La
Ceiba, per iniziare
l' attività. Proprio nel marzo
del 1899 la United
Fruit, la più potente compagnia
di importazioni,
già presente in Costarica, stava
perfezionando gli
accordi con le autorità governative
per insediarsi
nell' Honduras e intensificando
l' acquisto di navi
da trasporto. La maggior parte delle a
ltre ditte
interessate trovarono troppo impegnativo
il confronto con la
United Fruits e si ritirarono.
I Vaccaro-D' Antoni
invece si unirono alle poche
ditte che avevano
deciso di opporsi al trust formando
la "Società
antimonopolio" di cui era leader l
a Bluefields
Steamers, che si era rifiutata di
vendere a United
Fruit. Riuscirono ad ottenere una
piantagione nella
zona Nord, più vicina a New Orleans,
dove Joseph Vaccaro
aveva allestito il suo quartier
generale. Il primo
arrivo ufficialmente registrato
del "Santo
Oteri" con un carico per Joseph Vaccaro
porta la data del
25 settembre 1899. Nel 1900
la Vaccaro Brothers
importava già 6.000 caschi
( stems) di banane
a New Orleans dando inizio a un
business di
successo indipendente dalla United
Fruit, e dal 1915
le due società si fronteggiavano
per il primato nel
settore, mentre la Bluefields,
più antica della
Standard, era solo al terzo posto.
In competizione con
la United Fruit per l' acquisto
del ghiaccio
necessarioa refrigerare le merci sulle
navi, i VaccaroD'
Antoni comprarono la stragrande
maggioranza delle
Case del ghiaccio a New
Orleans, tanto che
Joseph Vaccaro era noto col
soprannome di King
Ice. Dopo la Prima guerra mondiale,
i Vaccaro-D' Antoni
furono abili nel procurarsi le navi
svendute a poco
prezzo e la compagnia, che nel
1924 era stata
battezzata "Standard Fruit", si dotò
di una piccola
flotta assumendo nel 1926 il nome
di "Standard Fruit and Steamship Company". L' Honduras
da fine Ottocento a
metà Novecento fu il prototipo
degli altri stati
centroamericani chiamati "Repubbliche
delle banane",
a causa del favore dei loro governi nei
confronti delle
compagnie commerciali. Una multinazionale
non ha tra le sue
prerogative il politically correct, e
probabilmente la
Standard non fece eccezione; ma, sia
pure per motivi
strettamente legati all' interesse
dell' azienda,
Salvatore D' Antoni che ormai abitava
stabilmente in
Honduras e aveva cambiato il suo nome
in Salvador, diede
impulso allo sviluppo del Paese.
Seguendo l' esempio
della rivale United, si adoperò
per far arrivare in
Honduras o quanto meno nelle
vaste zone
controllate dalla Compagnia, acqua,
elettricità
(1902), comunicazioni radio (1907),
ferrovia, tutte
cose indispensabili per un miglioramento
dell' attività d'
impresa. Il 1904 è l' anno della concessione
governativa che
autorizzava il passaggio della ferrovia,
e il 12 aprile 1908
arrivava a La Ceiba la prima
locomotiva. La
Standard ne sarebbe stata proprietaria
per 99 anni, dopo
di che la proprietà sarebbe passata
al governo
honduregno. La Standard Fruit operò
fino agli anni
Sessanta quando fu rilevata dalla Castle&Cook
e ribattezzata Dole
Food Company, nome col
quale è attiva
ancora oggi. L' avventura dei
Vaccaro-D' Antoni,
arrivati, come afferma Antonio
Canelas Diaz
parlando di Salvador, «con una mano
adelante y la otra
por detras», e diventati proprietari di
una impresa di
rilevanza mondiale, è rievocata
in vari libri editi
negli Usa, tra cui "Tropical Enterprise - The Standard
Fruit & Steamship Company in Latin America»,
di Thomas L. Karnes, (Baton Rouge-Louisiana State
University Press),e "The World ona Plate"
di Joel Denker,
professore della Washington University.
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