Uno sguardo complessivo sul Novecento
L'uomo per la prima volta esplora un corpo celeste esterno al pianeta Terra, ossia la Luna |
Nel secolo breve, così è definito il Novecento che sarebbe in realtà cominciato grazie alla diversificazione di stile di vita e culturale rispetto all'Ottocento dopo la prima guerra mondiale e sarebbe cessato nel 1989 col crollo del muro di Berlino, sono accaduti troppi avvenimenti, alcuni terribili ed altri splendidi, meravigliosi.
Gli esseri umani sono cresciuti in altezza dai cinque ai quindici centimetri in relazione alle varie aree del pianeta; gli adolescenti maturano molto prima che nei secoli passati. La gente resta più allungo giovane e vive parecchi anni in più se consideriamo che pure a Contessa Entellina le persone che superano i cento anni di vita, in questi primi decenni del XXI secolo sono una rarità.
Il lavoro è divenuto meno faticoso e il tempo per lo svago è cresciuto. Sono cambiati i costumi e le abitudini e la gente si è riversata prevalentemente nelle città abbandonando le campagne.
Nella nostra piccola comunità di Contessa Entellina i benefici per il buon vivere li possiamo constatare in tante insperate (nei secoli precedenti) comodità: l'acqua corrente, le strade illuminate, possibilità di congelare o conservare cibi, usare macchine per cucire, lavare, scrivere, arare, falciare etc. per non parlare della strumentazione per comunicare con ogni punto del pianeta.
Accadde il 29 luglio 1901, a Monza
Umberto I di Savoia viene assassinato. Il su era stato un tempo pieno di rivolgimenti sociali e pure punteggiato da sonore sconfitte militari. La regina Margherita, sua moglie, ha conquistato un repubblicano incallito, Giosuè Carducci.
Re Umberto, secondo gli storici non fu un monarca lungimirante fino al punto da conferire una onorificenza al generale Bava Beccaris, autore della repressione operaia a Milano.
Ad assassinare il re è stato Gaetano Bresci, schedato dagli organi di polizia come "anarchico pericoloso". Il sovrano colpito a morte da un colpo di pistola riesce a mormorare: "Avanti, credo di essere ferito".
A Umberto succede il figlio Vittorio Emanuele III, trentunenne sposato con Elena del Montenegro con cui si trova in viaggio nelle isole greche. Questi è un ateo che detesta i preti e non frequenta le chiese e però colto nel campo delle scienze e della geografia e sa parlare in quattro lingue straniere.
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