Sostiene l'Istat che un siciliano su dieci in cambio del voto da depositare nell'urna pretende una promessa. Sempre l'Istat sostiene che l'incidenza del malaffare in corsia, in ospedale, è del 16,1% dei casi. Ovviamente la corruzione di cui i media prevalentemente parlano è quella della Pubblica Amministrazione.
Il voto di scambio
Mafia e corruzione in Sicilia vanno quasi sempre a braccetto. Il recente rapporto Istat assicura che un siciliano su dieci nel corso della vita riceve una richiesta di voto in cambio di favori personali, regali o denaro. Il voto di scambio più frequente nella nostra regione -secondo l'Istat- avviene nel corso delle consultazioni amministrative quando maggiore è la tensione che attraversa le singole comunità cittadine, familiari, amicali e di conoscenti.
Con le elezioni amministrative capita infatti che amicizie e rapporti consolidati si rompano e vengano meno e non abbiano più opportunità di ripristinarsi.
Non così per le elezioni regionali e/o nazionali.
Corruzione in corsia
Il rettore dell'Università di Catania, Francesco Basile, sostiene che quella della corruzione è una problematica "che attanaglia la Sicilia più di altre regioni italiane con un tasso di incidenza del 16,1%, a fronte di una media nazionale dell'11%". L'Istat offre dati ancora più gravi: più di mezzo milione di famiglie ha ricevuto almeno una volta nella vita richiesta di denaro o altri favori in cambio di ricoveri, interventi chirurgici o visite mediche; il tutto in ambito di apparati pubblici.
Nessun commento:
Posta un commento