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giovedì 31 maggio 2018

Hanno detto ... ...

ILENIA ABBONDANZA, collaboratrice della Fondazione Pietro Nenni
Dalla mattina del 5 marzo, l’Italia vive una delle situazioni di conflitto politico-istituzionale più delicate della Storia repubblicana. Svariati colpi di scena si sono succeduti nel corso di questi tre mesi: dai mandati esplorativi ai Presidenti delle Camere alla formazione della maggioranza Lega-Movimento 5 stelle, dalla messa a punto del contratto di governo giallo-verde all’incarico a Giuseppe Conte, dal veto su Savona per il ministero dell’Economia alla richiesta di impeachment nei confronti di Mattarella, dalla convocazione al Colle di Carlo Cottarelli all’improvvisa riapertura della trattativa per un governo politico.
Tale impasse ha suscitato un certo rumore a livello internazionale. Molti sono stati i commenti espressi a riguardo, provenienti da figure politiche di primo piano e dalla stampa. Ha sollevato innumerevoli polemiche il pezzo comparso, il 24 maggio scorso, sul periodico tedesco “Der Spiegel” che ha descritto l’Italia un Paese di “scrocconi”. Accuse, queste, immediatamente rispedite al mittente sia da parte del Presidente Sergio Mattarella che dall’ambasciatore italiano a Berlino Pietro Benassi, il quale ha dichiarato che tali considerazioni non possano essere indirizzate “ad un intero popolo”. Critiche del genere oltre ad apparire stucchevoli, non fanno altro che alimentare classici e stantii stereotipi nazionali che dovrebbero risultare ampiamente superati. Similmente, è stata in grado di alzare polveroni anche la dichiarazione del Commissario europeo al Bilancio Gunther Oettinger che, in occasione di un’intervista per un’emittente tedesca in data 29 maggio, ha affermato come i mercati avrebbero saputo insegnare agli italiani a votare “per la cosa giusta”. Pronte le risposte del Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e del Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, i quali hanno ribadito come uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea, quale è l’Italia, nonché i suoi cittadini, debbano godere di maggior rispetto.
Mentre il Presidente francese Macron elogia l’operato del Presidente della Repubblica Matterella e la Cancelliera tedesca Merkel attende un governo italiano stabile e pro Europa, anche gli Stati Uniti fanno sapere come stiano monitorando la situazione nel nostro Pese, senza però che Trump si pronunci esplicitamente sul suo sostegno o meno in merito alla permanenza di Roma nell’euro-zona.

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