La denuncia della
trasmissione tv «Iene»
Il M5S si è sempre vantato -rispetto ai presunti famelici eletti degli altri gruppi politici- di far incassare ai suoi eletti indennità di parecchio inferiori a quanto sarebbe di spettanza dei parlamentari.
Il Movimento ha messo in moto questo meccanismo:
ogni mese i parlamentari si sono impegnati a restituire metà di quanto percepito, tramite un bonifico destinato a un fondo per il microcredito (per sostenere le piccole e medie imprese).
L'Italia degli onesti non è mai esistita, specialmente in alcuni comparti sociali. Non ci contenderemo il primato in Occidente con la Grecia se ...... |
Sul sito www.tirendiconto.it ogni deputato pubblica il suo rendiconto personale, con tanto di copia dei bonifici con le cifre restituite.
Senonchè
anche fra gli eletti del M5S si è scoperto che ci sono degli "umani della specie italica". Si, non tutti i deputati e senatori del Movimento sono proprio immacolati (onestà ! onestà! onestà!) da questo punto di vista. A far scoprire che "l'essere umano della specie italica" è sempre lo stesso ovunque egli si schieri politicamente è stato un esponente 5 Stelle che finra preferisce rimanere anonimo (lo scrive il Corriere della Sera.
Cosa è successo ?
Spiega la fonte, il totale dei soldi finiti su quel fondo è molto inferiore da quella che risulta dalla somma di quei bonifici pubblicati.
Perché?
Il mistero è tutto in quei bonifici che -sono falsi- in quell'elenco non sono tutti veritieri.
I parlamentari danno disposizione per effettuare il bonifico, pubblicano il rendiconto, e poi, entro 24 ore (che sono i termini che gli iistituti bancari concedono per l'eventuale revoca e/ modifica), annullano il bonifico stesso. Che quindi non viene mai effettuato
Chi sono i campioni di ingegnosità ?
La fonte anonima fa i nomi di Andrea Cecconi, capogruppo alla Camera e capolista nelle Marche, che nel suo collegio deve sfidare l’ex Ministro dell’Interno Minniti: risulta che abbia fatto undici bonifici per un totale superiore a 21mila euro.
Ma di quei soldi non c’è traccia. «Non è vero, li ho effettuati. Se qualcuno avesse fatto qualcosa del genere sarebbe un disonesto».
L’altro nome è quello di Carlo Martelli, capolista in Piemonte: in questo caso i bonifici sarebbero venti per un importo di 76mila euro. Anche lui si difende, si dice pronto a contattare la trasmissione televisiva che lo ha sbugiardato per dimostrare la sua onestà.
Di Maio, candidato premier M5S, che dice ?
«Vanno espulsi !»
Per Cecconi e Martelli ha detto «Vanno espulsi, io ne ho chiesto l’espulsione e loro si sono impegnati a fare un passo indietro».
I due infatti hanno restituito l’ammanco e hanno annunciato che in caso venissero eletti (sono, infatti in lista per il M5S) rinunceranno al posto.
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