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lunedì 26 febbraio 2018

Campagna elettorale. Votare provando a mettere da parte pregiudizi e guardando alle scienze politiche-economiche-diplomatiche piuttosto che ai demagoghi

Come fare ad usare la scheda elettorale non contro qualcuno, ma per qualcuno ?
Non è impresa facile ! 
A chi scrive queste righe, è inutile negarlo, verrebbe con molto piacere e soddisfazione di usare la scheda elettorale ai danni di Matteo Renzi. E' stato leader di una formazione che raccoglieva tutti i valori di una Sinistra che sin dalle origini, da fine Ottocento, si è per decenni avversata e contrastata più contro se stessa che verso i frnti opposti. Ebbene il Renzi di quell'agglomerato di valori -finalmente unit- ne ha fatto un partito di destra, più a destra della cdu della Merkel.

Pensandoci bene, però,  votare contro... non significa fare buon uso della scheda elettorale.
Gianni Riotta, grande giornalista della nostra terra, la Siciia, infatti suggerisce:  
Non votare contro qualcuno, ma votare per qualcuno. 
Non votare contro qualcosa, ma votare per qualcosa. 
Non votare per nostalgia di un passato che ci appare, ma che non era affatto, migliore. 
Votare perché il futuro possa magari essere, senza illusioni, un po' migliore. 
Non votare scommettendo sui nostri peggiori istinti. 
Votare sperando sulle nostre migliori qualità. 
Non votare per dividere, ma, possibilmente, per conciliare. 
Non votare con la presunzione che solo noi, o la nostra parte, siamo depositari di onestà e virtù mentre gli altri sono tutti ladri ignoranti e furbi. 
Non votare rosi da rabbia, rancore e invidia. 
Andare alle urne sereni, con la determinazione che tante cose devono cambiare in Italia ma che nessuno, da solo, ha la chiave magica o la soluzione. 

Riotta in buna sostanza ci dice di accettare, con senso di realismo, che l'Italia è un paese contraddittorio. Viviamo in un paese che contemporaneamente è ricco ed è povero, arretrato e digitale, denso di racket e fiero di protagonisti della legge e dell'ordine, colto e ignorante, con la testa nel futuro e i sensi di colpa del passato. 

Rechiamoci a votaree augurandoci, ma senza illuderci. Nessuno degli schieramenti in gioco possiede soluzioni magiche e risolutive.
Governare un Paese implica affidarsi alle leggi dell'Economia, della Politica e del Sapere.
Votare soggetti che mai hanno letto una pagina di "buona amministrazione" o che mai hanno gestito un "condominio" non è -verosimilmente- la cosa migliore da fare.
Un pò di orgoglio, a parere di chi scrive, va trovato nel  votare per battere i demagoghi ed i clown di sempre. Certo bisgna votare disposti a ragionare, moderare i toni, con la pazienza di chi sa, perché ha studiato ed ha testa e cuore, che verità e ragione sempre si fanno strada nella Storia. 
Certo, in questi ultimi anni  ci siamo accorti con quanta fatica, lentezza, tenacia e disciplina il buon senso si afferma nel campo della "politica". 
Ladri, ladroni e mascalzoni li si trova, da sempre, nell'area della politica di maggioranza. 
E' ovvio !!
è lì che è facile rubare, non certo nelle file dell'opposizine. Non per nulla nelle file del M5S si stanno rinvenendo, in questi giorni, personaggi non proprio degne. Sono figure attratte dalla possibilità, solo possibilità, che domani sarà facile ... leccare.

Ciascuno di noi vota per il bene concreto; è inutile votare per l'utopia farlocca. Milioni di italiani per decenni hanno votato l'utopia comunista, senza valutarne la dimensione antiliberale. Doveva crolollare il muro per accorgerci di quali umiliazioni all'essere umano era portatrice quell'ideologia.

Rechiamoci a votare sapendo ed essendo sicuri che in regime di democrazia il confronto delle idee migliora un Paese, non lo ottunde. 
Votiamo per un'Italia come la sognava un partigiano che al Paese ha dedicato tutta la sua vita, Sandro Pertini. Un paese che sia pure di mille colori e di mille punti di vista ma che sia un Paese serio. 

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