Sul piano prettamente politico,
economico e forse culturale le elite liberiste
hanno consegnato le chiavi della Storia alla
Cina.
Viaggiamo nel terzo millennio. Non v'è dubbio che la "ragione" si è affermata vittoriosa dopo precedenti millenni di cattive prove dei "miti".
Eppure non riusciamo ad intravedere un più solidale ordine dei valori su cui in grande maggioranza concordare.
Se ci giriamo attorno non cogliamo altro che egoismo dalle mille sfaccettature: razziale, xenofobo, sociale, individuale. Nessuno, proprio nessuno ne esce esente da questo moderno egocentrismo.
L'egoismo ha raggiunto livelli secondo cui ciascuno vive di sé stesso e vive immerso solamente in questo presente; tutto il passato, la Storia e l'esperienza trascorsa non possiedono più alcun valore.
La nostra società è divenuta tanto egoista al punto che si adopera a sottrarre al futuro tutto quanto oggi ci appare godibile.
Il governo degli italiani, composto da gente che in buona parte è andata all'Università (tranne la ministra della pubblica istruzione che pare sappia qualcosa sugli asili) è tanto miope, o meglio tanto egoista, che sta accumulando montagne e montagne di debiti nella convinzione che i nostri figli e nipoti devono vendere se stessi per pagare le conseguenze prodotte dai contemporanei dei Berlusconi, Renzi, e dei loro soci.
Ci arrabbiamo se i tedeschi, l'Unione Europea o il Fondo Monetario ci ricordano che il precipizio non è lontano.
I demografi ci ricordano che la stessa inarrestabile contrazione delle nascite ha un inevitabile significato: l'egoismo. Non vogliamo più spenderci per gli altri, per crescere altri da noi. Non vogliamo né sposarci né avere figli.
I politologi osservano che il paese dell'Occidente, l'Italia, dove insisteva la Sinistra più significativa dell'Europa, col più forte partito comunista al di qua del muro, un solido partito socialista ed una sinistra di cultura illuminista ed azionista oggi è privo di una pur piccola forza di Sinistra che in quanto tale sia "aperta e solidale" verso tutti gli esseri umani, soprattutto gli sfortunati.
Viviamo del presente. Siamo chiusi in un egoismo fine a se stesso.
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