Il Proprietario De Benedetti, colui che portò l'Olivetti al tracollo, non ci è mai piaciuto e non ci piace tuttora. Come tutti i capitalisti dell'Italietta ha sempre sostenuto le parti politiche di chi stava ai suoi giochi.
Il fondatore Eugenio Scalfari, invece, è sempre stato per parecchie leve giovanili che si affacciavano alle visioni della politica, dagli anni 50 in poi, un riferimento ed una sponda culturale e politica, prima con L'Espresso e poi con La Repubblica. Lo è stato pure come Senatore del Psi di Pietro Nenni quando ebbe a denunciare gli strani comportamenti del gen.le De Lorenzo.
In questi giorni, sarà per l'età o forse per pura distrazione, Scalfari ci ha scandalizzato quando è sembrato che volesse sdoganare Berlusconi (dal momento che pure Scalfari ormai ritiene Matteo Renzi fuori gioco nella corsa per Palazzo Chigi). In un servizio tv ebbe a dire che fra Di Maio e Berlusconi egli avrebbe votato per il secondo.
Chiunque è stato forgiato dalla sua cultura degli ultimi cinquant'anni avrebbe risposto al giornalista che provocatoriamente lo stuzzicava "nè l'uno nè l'altro".
Eugenio, dall'alto dei suoi ultra 90 anni, è invece scivolato.
Nell’articolo di oggi, Scalfari -amareggiato per i tanti insulti ricevuti- spiega che la sua risposta nel servizio televisivo a Dimartedì significava solo che ritiene il populismo del Movimento 5 Stelle più pericoloso di quello di Silvio Berlusconi, e che a causa della frammentazione del consenso politico bisognerà accettare l’idea di un’alleanza tra il PD e il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.
Scalfari, 93enne, fondatore ed ex direttore del quotidiano la Repubblica, nell'editoriale in prima pagina di oggi intitolato “L’inganno sul mio voto a Berlusconi” scrive che lui non ha mai votato Berlusconi, né lo voterà mai, contrariamente a quanto circolato negli ultimi giorni.
«Non l’ho mai votato e ovviamente non lo voterò mai»
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