Il voto
siciliano solleva almeno due curiosità. La prima è se tornerà a vincere
l’antico centro-destra, spostato ancora più a destra o vincerà questo gruppo di
grillini la cui misura è data dal ruolo che avrà in giunta quell’energumeno che
vuole bruciare vivo il capogruppo del Pd alla Camera.
La seconda
è la gara fra Micari, pseudonimo di Leoluca Orlando, ammesso al grande gioco
per volere di Renzi, o Claudio Fava, uno dei pilastri della battaglia antimafia
nell’isola e fuori di essa. Tutti ragionano sul fatto che Micari, cioè la
coppia Orlando-Renzi, perderà clamorosamente e forse potrà perdere
definitivamente se ci sarà il soprasso di Fava sullo sconosciuto professore
universitario.
MICARI ALL'OPPOSIZIONE? SI LIQUEFEREBBE. C’è un altro modo di leggere le cose.
Cosa accade alla Sicilia se la forza di opposizione è rappresentata da Fava o
da Micari? Cambia tutto. Cambia tutto perché il blocco elettorale attorno a
Micari è destinato a frantumarsi e forse lo stesso candidato si liqueferà in
poche ore senza l’aiuto di San Gennaro. Se invece Claudio Fava arrivasse terzo,
non oso pensare a un risultato ancora migliore, rappresenterebbe una robusta
opposizione al dilagare della destra con i suoi mille legami con mondi ambigui
o porrebbe freno alla incompetenza grillina che ha già dato splendida prova di
sé a Roma, a Torino e dovunque governi.
Questi ultimi giorni di campagna elettorale che si condurranno
prevalentemente nel tentativo di portar al voto i propri supporters, la
sinistra li deve vivere non come una gara con Micari. Quella partita è già
finita. La gara è con gli altri due nella consapevolezza che un risultato
ottimo di Fava renderebbe la vita difficile a un governatore di destra di
farmacia antica o al grilino incapace a tutto. Non si tratta di un approccio
solo propagandistico. Si tratta di recuperare una cultura e un posizionamento.
Le liste come quella di Fava dei Cento passi non sono in campo per dispetto, ma
per aiutare la comunità a resistere e a preparare la rivincita.
IN SICILIA SI COMBATTE UNA COMPETIZIONE NAZIONALE. Immaginate la Sicilia con i primi
tre posti a Musumeci, Cancellieri, Micari. C’è da mettersi le mani nei capelli.
Se fossi siciliano e avessi più capelli lo farei. Non sarebbe, infatti, una
vera gara, sarebbe il tentativo di appropriazione privata dell’isola da parte
della destra che vorrà lanciare l’offensiva nazionale, dei grillini che
vorranno dimostrare di saper trovare i voti anche nella certezza degli elettori
sulla loro incompetenza, degli orlandiani-renziani, tutti chiacchiera e
distintivo. Claudio Fava ha una grande responsabilità e sembra che siano tanti
i siciliani che lo vedono all’altezza del compito.
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