··· La Regione «congela» l'aggiornamento delle
graduatorie dei forestali, bloccando gli eventuali aumenti delle giornate
lavorative cui aspirano i 26 mila operai.
Una scelta legata alla norma inserita
in Finanziaria che prevede il blocco del turn over nel settore, cioè
dell'avvicendamento del personale man mano che altri colleghi vanno in pensione
o escono dal bacino per altri motivi. Se l'articolo sarà approvato, dunque, la
riforma sarà immediatamente applicabile e secondo i primi calcoli porterà a un
risparmio di circa 5 milioni l'anno.
La decisione ha però mandato su tutte le
furie i sindacati, alle prese con altre due vertenze: la prima riguarda la
restituzione di arretrati contrattuali ritenuti illegittimi da una sentenza di
Cassazione, la seconda è legata a] pagamento dell'indennità chilometrica che da
quest'anno sarà erogata solo a chi dimostra di utilizzare il mezzo proprio e
per un massimo di 20 chilometri al giorno. Oggi i sindacati incontreranno
l'assessore regionale all'Agricoltura, Antonello Cracolici, in una riunione
fissata già da tempo; con l'occasione chiederanno soluzioni immediate.
L'ultima
grana riguarda le graduatorie provinciali che annualmente i Centri
per l'impiego aggiornano escludendo chi non ha dato la propria disponibilità al
lavoro perché ad esempio è andato in pensione. Quest'anno la dirigente
Francesca Garoffolo ha scritto a tutti gli uffici ricordando che il termine
ultimo per aggiornare gli elenchi è fissato al 15 marzo e suggerendo in
sostanza che al momento è meglio temporeggiare.
«Ho semplicemente comunicato
agli uffici delle nove province di attendere - spiega la Garoffolo - di avere
comportamenti univoci invece di partire qualcuno a razzo, altri a rilento. Ho
comunicato di non procedere fino a determinazione contraria. Ma attenzione, non
ho assolutamente detto che entro il termine ultimo non bisogna fare gli
aggiornamenti». I sindacati leggono però nella nota interna un riferimento non
molto velato all'articolo inserito in Finanziaria che prevede il blocco del
turn over, ovvero dell'avvicendamento dei forestali. Se sarà approvata, infatti,
i Centri per l'impiego potranno in questo modo escludere subito i lavoratori
senza sostituirli. E succederà questo.
I sindacati stimano che ogni anno
mediamente lascino il bacino tra i 300 e i 600 forestali. Gli operai sono
divisi in tre fasce in base al numero delle giornate di lavoro svolte ogni anno:
78, 101, 151 oltre a quelli a tempo indeterminato che svolgono 312 giornate. Ogni
volta che un dipendente esce dalla graduatoria, viene sostituito da un collega
della categoria inferiore. Il gradino più alto della scalata è quello della stabilizzazione. «C'è grande aspettativa da parte dei forestali» spiega Giuseppe
La Bua della Uila Uil. Già oggi non sono previste nuove assunzioni e se va via
un lavoratore, a scalare viene lasciato vuoto un posto tra quelli che svolgono
78 giornate. Col blocco del turn over, invece, potrebbe restare vuota una
casella tra chi svolge 101, 151 o 312 giornate. Il risparmio secondo i
sindacati sarebbe di circa 5 milioni l'anno. «Sarebbe l'ennesima penalizzazione
a danno del settore» chiosa Fabrizio Colonna della Fai Cisl. I sindacati
contestano altri due provvedimenti. Uno riguarda il rimborso dei chilometri
percorsi dai forestali per andare al lavoro. Fino allo scorso anno erano
erogati sotto forma di indennità e spettavano a tutti. Da quest'anno saranno
invece rimborsati solo a chi effettivamente dimostra di avere usato il proprio
mezzo. «E saranno pagati solo per un massimo di 20 chilometri» aggiunge Colonna.
Infine i sindacati hanno dato
mandato ai legali di studiare la sentenza della Cassazione che ritiene
illegittimi gli arretrati contrattuali erogati per il periodo 2006-2009 e che
costringerebbe i 26 mila lavoratori a restituire quasi 40 milioni. «Chiediamo
al governo di sanare il contenzioso» dice Salvatore Tripi della Fiai Cgil.
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