Papàs Lino LoIacono figlio di Francesco, magistrato al Tribunale di Palermo, poi notaio in Bisacquino e sindaco di Contessa Entellina |
Papàs Lino LoIacono
Papàs Lino Loiacono (1907-1957), figlio di Francesco e di Francesca Parrino, sacerdote di rito bizantino, professore di
lettere classiche, scrittore e pubblicista, fu profondamente legato alle
tradizioni delle comunità albanesi di Sicilia, ed altrettanto profondamente impegnato nello sviluppo dell'ecumenismo, in
un tempo in cui il Concilio Vaticano II era ancora lontano da venire. Fu fra i protagonisti della vasta attività ecclesiastica che condusse all'istituzione da parte di Papa Pio XI dell'Eparchia cattolico-bizantina di Piana dei Greci, poi divenuta Piana degli Albanesi.
Fu parroco della Chiesa
Madre di Contessa Entellina dal 1932 al 1941, protopapàs/parroco di S. Nicolò dei Greci a
Palermo (l'antica chiesa costruita nel 1547 da Andrea Skramilja e Matteo Menkzo,
accanto al Seminario Italo-albanese di Palermo), e poi, dopo che questa venne distrutta dai bombardamenti nel corso
della seconda guerra mondiale, alla Martorana dal 1942 al 1957.
All'interno dell'Eparchia, quando questa era attenta a produrre cultura piuttosto che subirla, gli fu affidato il compito di far conoscere nell'intero territorio italiano il Cristianesimo in chiave orientale, impegno non facilissimo in un tempo in cui il mondo cattolico coltivava la convinzione di una superiorità che lo conduceva non raramente ad ignorare "la diversità e la verità della Storia".
Papàs Lino, uomo di vasta cultura ed innovativo nei modi di comunicare -tanto è che a Contessa tutti lo ricordano oltre che per avere introdotto la prima automobile in paese, per l'ampio uso di proiezioni nell'attività di catechesi e culturale di spiegazione del rito greco- costituì l'Associazione Italiana per l'Oriente Cristiano (ACIOC) su autorizzazione e desideri pontifici con la collaborazione e l'impegno del prof. Dino Ricchetti, e attraverso essa svolse in quasi tutte le Diocesi romane d'Italia Convegni e/o Conferenze rivolte a coinvolgere nell'ancora non nato movimento ecumenico sacerdoti, fedeli e vescovi affinchè "con lo studio e con la preghiera si affretti il giorno nel quale, rimossi gli ostacoli che si frappongono alla desideratissima Unione, sotto gli auspici della Beata Vergine e dei Santi Padri e Dottori della Chiesa dell'Oriente e dell'Occidente possiamo -come disse Pio XI- abbracciare i fratelli separati".
Così il Telegrafo, giornale ligure, sintetizzava l'arrivo nelle Chiese della provincia di La Spezia di Papàs Lino che fra il 26 aprile 1940 ed il 30 dello stesso mese doveva tenere una folta serie di conferenze e di meditazioni a seminaristi, clero diocesano di Sarzana ed altre realtà cattolico-romane.
Papàs Lino, tenendo conto dei tempi, girò per intero le diocesi italiane accompagnato sempre da "assensi" pontifici; da qui le celebrazioni domenicali ai seminaristi ed ai fedeli di svariate Cattedrali, in rito greco.
Sfogliando altri giornali liguri dei primi anni quaranta abbiamo conferma del carattere "innovativo" in quegli anni trenta/quaranta del Papàs Lino il quale veniva annunziato nelle grandi città da avvisi sui giornali: "L'Oriente Cristiano illustrato dal dott. Papàs LoJacono".
In Liguria erano i salesiani a organizzargli i seminari, gli Istituti e le Cattedrali in cui egli doveva intrattenersi. In questa regione -leggiamo nei resoconti riportati sui giornali- papàs Lino svolse le Conferenze con l'ausilio di proiettori.
Gli articoli di presentazione sui giornali, curati dai salesiani, lo introducevano sempre presentando inizialmente "a modo loro" i cristiani orientali e ... poi nei seguenti termini:
"Soltanto otto milioni circa di Orientali sono ritornati all'unità della Chiesa riconoscendo il primato del Romano Pontefice e che perciò sono perfettamente cattolici nonostante che, come gli altri orientali non cattolici seguano un rito diverso da quello seguito dalla Chiesa Romana.
Il Rev. Papàs Lojacono è parroco in un paese di rito greco-bizantino (italo-albanese) che si trova nel centro della Sicilia. Nutrito di romanità (ha compiuto i suoi studi teologici a Roma) è fervidamente innamorato del suo rito e della sacra eredità orientale, ha votato patrimonio ed attività al grande ideale dell'Unione; geniale conferenziere, operatore cinematografico, ha già percorso gran parte d'Italia dovunque portando la sua parola ardente.
Il Rev. Papàs Ljacono viene dunque a noi per renderci facile il dovere religioso che abbiamo di conoscere, amare, soccorrere l'Oriente Cristiano, dovere che oggi più imperioso dobbiamo sentire essendosi aggiunto un motivo nobilmente romano: la conquista dell'Impero e l'annessione dell'Albania, due regioni in cui prevalgono i cristiani orientali separati.
Ecco il programma
-sabato 27 alle ore 18,oo Conferenza con proiezione nel salone del Seminario (Episacopio)
-domenica 28, alle 7,30 Solenne Liturgia in rito bizantino in Cattedrale.
Alla Conferenza e alla Liturgia sono invitati tutti i fedeli".
All'interno dell'Eparchia, quando questa era attenta a produrre cultura piuttosto che subirla, gli fu affidato il compito di far conoscere nell'intero territorio italiano il Cristianesimo in chiave orientale, impegno non facilissimo in un tempo in cui il mondo cattolico coltivava la convinzione di una superiorità che lo conduceva non raramente ad ignorare "la diversità e la verità della Storia".
Papàs Lino, uomo di vasta cultura ed innovativo nei modi di comunicare -tanto è che a Contessa tutti lo ricordano oltre che per avere introdotto la prima automobile in paese, per l'ampio uso di proiezioni nell'attività di catechesi e culturale di spiegazione del rito greco- costituì l'Associazione Italiana per l'Oriente Cristiano (ACIOC) su autorizzazione e desideri pontifici con la collaborazione e l'impegno del prof. Dino Ricchetti, e attraverso essa svolse in quasi tutte le Diocesi romane d'Italia Convegni e/o Conferenze rivolte a coinvolgere nell'ancora non nato movimento ecumenico sacerdoti, fedeli e vescovi affinchè "con lo studio e con la preghiera si affretti il giorno nel quale, rimossi gli ostacoli che si frappongono alla desideratissima Unione, sotto gli auspici della Beata Vergine e dei Santi Padri e Dottori della Chiesa dell'Oriente e dell'Occidente possiamo -come disse Pio XI- abbracciare i fratelli separati".
Così il Telegrafo, giornale ligure, sintetizzava l'arrivo nelle Chiese della provincia di La Spezia di Papàs Lino che fra il 26 aprile 1940 ed il 30 dello stesso mese doveva tenere una folta serie di conferenze e di meditazioni a seminaristi, clero diocesano di Sarzana ed altre realtà cattolico-romane.
Papàs Lino, tenendo conto dei tempi, girò per intero le diocesi italiane accompagnato sempre da "assensi" pontifici; da qui le celebrazioni domenicali ai seminaristi ed ai fedeli di svariate Cattedrali, in rito greco.
Sfogliando altri giornali liguri dei primi anni quaranta abbiamo conferma del carattere "innovativo" in quegli anni trenta/quaranta del Papàs Lino il quale veniva annunziato nelle grandi città da avvisi sui giornali: "L'Oriente Cristiano illustrato dal dott. Papàs LoJacono".
In Liguria erano i salesiani a organizzargli i seminari, gli Istituti e le Cattedrali in cui egli doveva intrattenersi. In questa regione -leggiamo nei resoconti riportati sui giornali- papàs Lino svolse le Conferenze con l'ausilio di proiettori.
Gli articoli di presentazione sui giornali, curati dai salesiani, lo introducevano sempre presentando inizialmente "a modo loro" i cristiani orientali e ... poi nei seguenti termini:
"Soltanto otto milioni circa di Orientali sono ritornati all'unità della Chiesa riconoscendo il primato del Romano Pontefice e che perciò sono perfettamente cattolici nonostante che, come gli altri orientali non cattolici seguano un rito diverso da quello seguito dalla Chiesa Romana.
Il Rev. Papàs Lojacono è parroco in un paese di rito greco-bizantino (italo-albanese) che si trova nel centro della Sicilia. Nutrito di romanità (ha compiuto i suoi studi teologici a Roma) è fervidamente innamorato del suo rito e della sacra eredità orientale, ha votato patrimonio ed attività al grande ideale dell'Unione; geniale conferenziere, operatore cinematografico, ha già percorso gran parte d'Italia dovunque portando la sua parola ardente.
Il Rev. Papàs Ljacono viene dunque a noi per renderci facile il dovere religioso che abbiamo di conoscere, amare, soccorrere l'Oriente Cristiano, dovere che oggi più imperioso dobbiamo sentire essendosi aggiunto un motivo nobilmente romano: la conquista dell'Impero e l'annessione dell'Albania, due regioni in cui prevalgono i cristiani orientali separati.
Ecco il programma
-sabato 27 alle ore 18,oo Conferenza con proiezione nel salone del Seminario (Episacopio)
-domenica 28, alle 7,30 Solenne Liturgia in rito bizantino in Cattedrale.
Alla Conferenza e alla Liturgia sono invitati tutti i fedeli".
Nessun commento:
Posta un commento