Publio Terenzio, Poeta comico romano (2º sec. a. C.). Frequentatore dei cenacoli aristocratici che a Roma, nella prima metà del 2º sec., andavano assimilando la cultura greca, fu autore di commedie, nelle quali si allontanò molto dalla forma complessa e movimentata di Plauto, e ritornò a una stretta aderenza al modello menandreo: forte unità di azione, semplicità di stile, omogeneità e scarsa varietà dei metri, assenza pressoché assoluta di parti liriche. La sua opera è giunta integralmente fino a noi.
Scrisse
Sulla fisionomia umana
Sono un uomo,
nulla, che sia umano,
mi e’ estraneo.
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