La casa del piccolo mezzadro (2)
La Sicilia è ricca di tradizione etnografica (ricerca sul terreno, rappresentata attraverso precise modalità di scrittura, dei comportamenti sociali e culturali di un aggregato umano, di una comunità). Per alcune pagine sul blog ci piacerà intrattenerci su quella che è stata definità la civiltà materiale attinente l'abitazione e l'assetto casalingo (domestico) delle abitazioni di Contessa Entellina, abitate da gente che viveva di agricoltura, di lavori nei campi con metodiche contadine fino al periodo pre-terremoto '68. Ossia l'80% della popolazione dei paesi della Sicilia Occidentale.
Ci serviremo della memoria di chi scrive queste pagine, ma ci serviremo anche di documentazioni curate dall'Università di Palermo già in tempi precedenti il terremoto del gennaio '68 e pure da più "centri sociali" e da più sociologi. Si tratta di un patrimonio culturale che storici, archeologi ed antropologi hanno curato perchè l'oblio non prevalga sulla memoria di chi verrà dopo di noi.
In particolare punteremo l'attenzione sulle situazioni di quelle famiglie che, allora, nel pre-terremoto '68, erano definite "borgese", "artigiane", ossia appartenenti al ceto intermedio fra i benestanti di allora ed i braccianti. Avendo consultato, in anni ormai relativamente lontani, più fascicoli storici, se il tempo che avremo a disposizione lo consentirà, forse riusciremo ad affrontare più quadri sociali di quelli ora propostici: la figura del "massaro" e quella del "latifondista", il cui palazzo nella totalità dei casi stava a Palermo; potremo descrivere lo stile di vita casalingo delle famiglie e dire qualcosa sulla pila per lavare e sulla dukena, e forse cogliere e distinguere se alcune parole hanno origine arbereshe o addirittura arabe.
Nessun commento:
Posta un commento