Sfogliando qualche libro e alcune riviste dei decenni trascorsi capita di leggere che nel quinquennio 1993/1998 sono stati processati in Sicilia circa 2.500 esponenti dell'organizzazione mafiosa. In quello stesso periodo furono assicurati alla giustizia numerosi latitanti tra i quali Salvatore Riina, i fratelli Graviano coautori di varie stragi a Roma, Firenze, Milano nel 1993, ed ancora Leoluca Bagarella, Pietro Aglieri, Nino Giuffré, questo capo del mandamento di Caccamo. In quello stesso periodo si è fatto luce su centinaia di omicidi commessi da Cosa Nostra, fra cui quelli di Giuseppe Impastato, del presidente della Regione Piersantiu Mattarella, dell'on.le Pio La Torre, del generale Dalla Chiesa, del capo squadra mobile di Palermo Giuseppe Insalaco, dell'Imprenditore Libero Grassi, dell'on.le Salvo Lima, di Padre Giuseppe Puglisi.
Sempre in quel periodo sono stati condannati per mafia due senatori della Repubblica, alcuni esponenti politici regionali e provinciali, due magistrati.
Dal 1992, anno delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, si mise in atto una strategia organizzativa e duratura che consentì di raggiungere dei risultati. Proveremo, in prosieguo, a capire se ai nostri giorni il fenomeno mafia nella nostra isola risulta estirpato, o come è probabile riesce ancora a sopravvivere. E' certa solamente la caduta di attenzione sul fenomeno da parte dei media.
Nessun commento:
Posta un commento