Pisapia, il personaggio che va rivelandosi quanto più di misterioso ed inoperoso si aggira, prova a rimettere in pista una ipotesi per salvare in Italia l'idea di Sinistra, di Socialismo-democratico.
Dopo tanto tempo di inoperosità, e forse vedendo che di idee ne possiede più Romano Prodi che lui, ha finalmente prospettato -per le prossime elezioni-nazionali- la formazione e l'ingresso in un listone che aggruppi tutta l'area di Sinistra piuttosto che un’alleanza politica tra soggetti diversi che vanno alle elezioni con propri abiti ed identità.
Sono a favore della coalizione, cioè di una riforma elettorale che in qualche misura la contempli (o reintroducendo il premio ad un’alleanza di liste o il Mattarellum che prevede le alleanze nell’uninominale) sia Prodi che l’opposizione a Renzi nel Pd (Orlando ed Emiliano). Sono invece contrari e decisi a mantenere il premio alla sola lista, o al massimo a una riforma che sfoci nel simil tedesco, Renzi e i suoi.
Pisapia vorrebbe sostanzialmente formare una lista che si allea al Pd (comprendente forse, ma non é chiaro, sia Alfano che di Sinistra -assolutamente- non è che tutta l'area a sinistra del Pd), mentre gli oppositori di Renzi che vedono come fumo negli occhi ipotesi di alleanze dopo il voto con Berlusconi (ammesso che siano numericamente possibili secondo il disegno renziano), auspicano una riforma elettorale che renda possibili le alleanze di liste.
Renzi al punto in cui siamo (quasi fine Settembre) pare -peraltro- orientato a mantenere le leggi di Camera e Senato come sono (il Porcellum emendato dalla Corte, contrariamente all’Italicum due, le coalizioni le prevede con due sbarramenti regionali, il 3 per le liste coalizzate e l’8 per quelle non coalizzate). Poi c'è D'Alema che di allearsi col Pd non ha nessunissima voglia.
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