61 Milioni di tedeschi voteranno per il
diciannovesimo Bundestag. Più di 42 partiti e 1400 candidate donne.
Come da
tradizione tedesca si è arrivati alla scadenza naturale del mandato, visto che
solo 3 volte nella storia post-bellica si sono sciolte anticipatamente le
camere. Questo dimostra la stabilità del sistema tedesco.
Il quadro appare di grande equilibrio ed è agli occhi dell'elettorato confortante. Secondo l'analisi prevalente i partiti populisti
di destra e sinistra avranno pochissimo impatto nel parlamento tedesco, scarse
possibilità di influenzare le scelte di governo. L’ingresso di queste forze
nelle istituzioni appare comunque un segnale d’allerta.
Negli ultimi anni si è assistito ad uno sviluppo
positivo dell’economia e dal 2005 la disoccupazione è al livello record (in
positivo) di 2.5 milioni di unità. Ciò non è bastato per impedire la nascita di
questi movimenti. Serpeggia infatti un forte scontento riguardo la
sicurezza pubblica e la sicurezza sociale, cioè inerente la distribuzione di
redditi e ricchezza.
Preoccupano ancor di più i problemi esterni: le
migrazioni, il terrorismo, la Turchia (sono oltre 4milioni i turchi presenti in
Germania), i rapporti con la Russia ed il futuro UE post-brexit.
Le proiezioni di voto pongono la CDU/CSU al 38% e a
seguire: SPD 22%, Linke 9%, Grune 8%, FDP 9%, AfD 9% e Altro 5%.
Il problema evidente da qualche decennio è che i partiti
della sinistra non hanno mai voluto creare una vera e propria coalizione,
rimanendo ancorati alle loro divisioni. Questa debolezza della sinistra
governativa ha contribuito ormai all’ascesa dell’AfD (desta populista),
che si è aggiunta come nuovo attore della scena politica.
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