Fu Dionigi il Piccolo, un monaco orientale, ad adottare l'uso di contare gli anni a cominciare dalla nascita di Cristo, fissata al 753 dalla fondazione di Roma. Fino ad allora, era il 525 d.c., gli anni si contavano dalla fondazione di Roma.
Dionigi aveva ricevuto l'incarico di calcolare la data della Pasqua dell'anno successivo e decise di sostituire nella compilazione delle tavole pasquali da distribuire alle chiese l'era di Cristo a quella della fondazione di Roma che faceva riferimento al regno imperiale di Diocleziano.
Fu l'inizio di una vera e propria riforma che aveva alla base l'anno del Signore (anno Domini). Dionigi fissò l'anno Domini all'anno 753 dalla fondazione di Roma: questa data, seppure sbagliata di quattro anni, è quella che ancora oggi conta. Nessuno infatti -neppure di fronte a prove inoppugnabili- si sognerebbe di mettere a soqquadro i calendari per corregerli.
L'uso dell'era volgare (o cristiana) ebbe una lentissima diffusione e solo nella seconda metà dell'XI secolo si configurò come computo fondamentale per l'indicazione dell'anno.
L'anno conteggiato in tal modo creò, a secondo delle aree del Mediterraneo, seri problemi circa l'inizio. Fino ad allora, secondo l'uso civile romano, l'anno cominciava il primo gennaio.
niziarono -da luogo a luogo- le corse a chi fosse più aderente con la nascita di Cristo; in taluni luoghi si ritenne che Cristo fosse arrivato nel mondo non con la nascita ma con l'Annunciazione.
Dionigi aveva espresso il desiderio che l'inizio dell'anno fosse fissato il 25 dicembre (Natività) ed anche la Chiesa fu favorevole perchè coincideva con l'antica festa pagana del solstizio d'inverno (Mitra, dio della luce). Questa scelta fu detta stile della Natività.
Nella Repubblica di Venezia, fino al 1797, i documenti vennero datati invece secondo lo stile veneto che faceva iniziare l'anno il 1° marzo. In Francia l'inizio dell'anno non fu mai fisso perchè coincideva con la festa "mobile" della Pasqua. In Toscana l'inizio dell'anno cominciava il 25 marzo, festa dell'Incarnazione (stile dell'Annunciazione).
Nei domini dell'Impero Romano d'Oriente (comprendente la Sicilia) prevalse invece lo stile bizantino (o della Creazione del mondo) che faceva iniziare l'anno il primo settembre. Esso rimase in uso in Italia Meridionale e Sicilia fino alla fine del Settecento.
E' col periodo Napoleonico che in Europa, e poi nel resto del mondo, avviene l'unificazione ossia la fissazione dell'inizio dell'anno al primo gennaio.
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