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martedì 23 dicembre 2014

Natale a Contessa in passato ed oggi ... ... di Calogero Raviotta

Anche a Contessa da parecchi anni si inizia a respirare l'atmosfera natalizia  dalla fine del mese di novembre, quando i negozi cominciano ad ornare scaffali, merci e vetrine con  gli addobbi natalizi. 

 un grande ostensorio di pasta e fichi
Dopo la festa dell'Immacolata cominciano a vedersi i primi alberelli, ornati di palline colorate e di luci, e nei bar, nei supermercati e nei negozi di alimentari  in bella vista sono esposti panettoni e spumanti.
In piazza viene sistemato solitamente un grande albero ornato con palline e festoni e non sono rari i balconi ornati addobbi natalizi.
Una considerazione a parte meritano i giocattoli da regalare ai bambini a Natale o alla Befana. Ce ne sono di tutti i tipi, semplici e sofisticati, da pochi soldi o molto costosi, tutti già noti ai bambini anche nei dettagli, per la pressante pubblicità che viene fatta con ogni mezzo. Chi ha superato i 50 anni nota immediatamente la grande differenza tra il Natale celebrato oggi e quello vissuto nella sua infanzia, differenza che riguarda  non solo l'aspetto religioso, ma anche quello  sociale, economico e culturale.
sfornato (frogia) di erbe e ricotta
In primo luogo per la maggior parte dei contessioti il Natale era una grande festa religiosa con notevole partecipazione alle funzioni celebrate sia nella parrocchia greca sia nella parrocchia latina.
Durante la novena di Natale, di buon mattino, quando era ancora buio, ragazzi e adulti andavano alla messa, col freddo e tante volte con la neve ed il gelo, ma felici di partecipare a qualcosa di nuovo e diverso con i tradizionali canti natalizi.
Celebrate le feste di S. Nicola, dell'Immacolata e di S. Lucia,  l'attenzione era dedicata al Natale: preparazione del presepe in chiesa (non tutti gli anni) o della grotta, dove doveva nascere Gesù Bambino.
Nei boschi venivano raccolti muschio e  arbusti di asparagi selvatici, che venivano collocati su un ripiano e sistemati in maniera che sembrasse una grotta.
* torta tradizionale (cassata) e torta da pasticciere
Sopra gli arbusti, all'esterno dell'originale grotta, venivano collocati batuffoli di cotone, come se fossero fiocchi di neve. Questa grotta  custodiva la statuetta di Gesù Bambino, nascosta però da un velo fino alla messa di mezzanotte della vigilia di Natale, quando appunto il velo veniva rimosso. Nessuna famiglia preparava allora il presepe in casa (salvo  rarissime eccezioni), non si facevano regali come é  usanza ormai generalmente diffusa da  alcuni anni.
Natale era una ricorrenza religiosa molto sentita e festeggiata  in chiesa e nelle famiglie, perché occasione per ritrovarsi tra amici e parenti a tavola insieme per consumare una pranzo abbondante,  molto atteso, apprezzato e gratificante, perché allora purtroppo un pranzo con tante portate (primo, secondo, dolce, frutta, ecc.), almeno per la maggior parte della gente, oltre che a Natale era preparato in  poche altre rare ricorrenze annuali (Epifania, S. Giuseppe e otto settembre).

 pupi, mastrazzole, paste
Un cenno particolare meritano i dolci, che oggi si possono comprare, sia quelli di produzione industriale sia quelli (solo alcuni) della tradizione locale di produzione artigianale. In alcune famiglie, sia a Contessa sia nei luoghi di emigrazione, vengono ancora preparati, secondo la tradizione,  i dolci (pupi con ripieno di fichi, sfingi, paste, cannoli, cassata, pignolata, ecc),  il cenone della vigilia (baccalà, salsiccia, cardi, ecc.) ed il pranzo di Natale con menù speciale (pasta,carne, contorno, dolci,..) secondo l'esperienza, la fantasia e l'abilità della "cuoca" di casa.

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