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giovedì 11 aprile 2019

Siamo prossimi alla Pasqua.

Lettura cristiano-bizantina

La Resurrezione di Lazzaro. 
Teofane Cretese XVI sec.
La Resurrezione di Lazzaro, nella vigilia della Domenica delle Palme.

Nella serata di domani, dopo i Vespri della Quaresima, per le strade di Contessa Entellina gruppi di giovani intoneranno il tradizionale canto evocativo della Resurrezione di Lazzaro. La gente, nell'accogliere l'annuncio, dona ai giovani consistenti quantitativi di uova.

Nella liturgia bizantina il venerdì che precede la Domenica delle Palme  segna l'inizio della Passione di Cristo.

I testi liturgici puntano a mettere al centro dell'attenzione l'amicizia di Dio, rivelata in Cristo, ossia l'attenzione e la vcinanza all'uomo. Inizia il periodo di una settimana incentrato sull'incontro ormai vicino tra Gesù e la morte, quella dell'amico Lazzaro per primo, quella propria la settimana dopo. 
I testi mirano a coinvolgere i fedeli nel cammino di Gesù verso Betania, verso Gerusalemme. 
Puntano a rendere partecipanti e presenti nella liturgia e nell'evento di salvezza che giorno dopo giorno viene celebrato. 
Col vespro del sabato di Lazzaro  si  conclude  il  periodo  quaresimale.

Lungo l'intera quaresima, la tradizione bizantina ha recitato alla fine di tutte le ore dell'ufficiatura la preghiera attribuita a sant'Efrem il Siro, che riassume il cammino di conversione di ogni cristiano:  "Signore e sovrano della mia vita, non darmi uno spirito di pigrizia, d'indolenza, di superbia, di vaniloquio. Dà a me, tuo servitore, uno spirito di sapienza, di umiltà, di pazienza e di amore. Sì, Signore e re, dammi di vedere i miei peccati e di non condannare mio fratello, perché tu sei benedetto nei secoli".

L’entrata trionfale di Cristo a Gerusalemme.
Qui accanto il Mosaico in stile bizantino nella Capella Palatina -a Palermo-.

La cappella Palatina dei re normanni di Sicilia, fu commissionata da Ruggero II (1105-54) quando ancora la stragrande maggioranza della popolazione siciliana professava il rito bizantino e il metropolita già prima dell'insediamento dei saraceni veniva insediato dal Patriarca di Costantinopoli.

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