Il governo di Roma ha bocciato il Piano Rifiuti della Regione Sicilia, stando a quanto apprendiamo dai media, perchè -ancora nel 2019- non sono previsti almeno due termovalrzzatori.
Il ministro Costa che ha disposto, cmunque avallato, una simile determinazione è un M5S, struttura politica questa che finora ha mostrato -ovviamente a parole- interessi ambientalisti.
Il movimento populista M5S -a quel che pare- è per la tutela della natura quando sta all'opposizione e diventa fautore degli "inceneritori" se transita nell'area governativa.
Appena si è diffusa una simile assurda notizia, il ministro Costa ha scaricato sui tecnici del miinistero, che egli presiede e/o dovrebbe presiedere, ogn responsabilità: «Ho dato mandato immediato al capo di gabinetto e al segretario generale di aprire un’istruttoria amministrativa interna per conoscere chi abbia violato la mia direttiva politica. Mai e poi mai avrei proposto quanto letto nelle deduzioni nell’ambito della Vas del piano regionale rifiuti».
Il Presidente della Regione (Centro-Destra) non ha esitato ad attaccare «Il ministero dell’Ambiente pare intenzionato a non farci risolvere presto il problema dei rifiuti in Sicilia. Invece di agevolare e sostenere la nostra coraggiosa azione, cerca mille cavilli al piano regionale dei rifiuti per allontanare la soluzione e riavvicinare l’emergenza. Prendiamo atto che il governo grillino di Roma si è convertito ai termovalorizzatori e ci chiede di realizzarne almeno due. Per noi non è un problema, visto che non abbiamo mai avuto alcun pregiudizio su questo tipo di impianto».
«Qualcuno - aveva aggiunto - però avverta il ministro dell’Ambiente Costa, che invece ha sempre ripetuto di essere contrario agli inceneritori»
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