I contessioti,
appassionati della storia del proprio paese e dei beni culturali
presenti o provenienti dal
Madonna di Calatamauro |
Foto di gruppo a Palazzo Abatellis |
proprio territorio e inseriti per la loro
importanza in ambiti culturali più vasti, dopo avere visitato il
Museo archeologico Salinas di Palermo dove, come abbiamo visto in
precedenza, sono esposti i decreti e gli altri reperti archeologici,
provenienti da Entella, e il Museo Diocesano di Monreale, dove sono
esposte molte opere provenienti dall’Abbazia di Santa Maria del
Bosco di Calatamauro, dovrebbero continuare il proprio iter
culturale visitando la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo
Abatellis.
Presso il citato Museo
palermitano, sito in via Alloro n. 4, sono custodite numerose opere
d’arte provenienti dal territorio di Contessa Entellina. Al piano
superiore, nella sale a sinistra salendo le scale, è esposta la
“Vergine col Bambino di Calatamauro”, un prezioso mosaico
staccato con l’immagine della vergine e del bambino, tipico esempio
di arte bizantina costantinopolitana del XIII secolo. Di tale opera
si sono occupati diversi studiosi e in modo particolare la
professoressa Andaloro, con cui l’autore di questo articolo ne ha a
lungo parlato. Non è certo il rapporto del mosaico con l’abbazia
di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, l’opera è stata,
infatti, ritrovata nei magazzini del Museo con l’indicazione di
provenienza dal territorio di Contessa Entellina. Secondo un’ipotesi
il mosaico può essere identificato con la Madonna del muro, posta
sull’altare della chiesa della Madonna della Favara e trafugata
intorno al 1.800. Tale Madonna era oggetto di grande venerazione e
ancora se ne parla a Contessa.
Busto di Eleonora d'Aragona |
Per chi ne vuole sapere di più su
questa e sulle altre opere presenti nella Galleria e provenienti dal
territorio di Contessa, si consiglia la lettura della pubblicazione
“Tesori Ritrovati 1968-2008 storia e cultura artistica nell’abbazia
di Santa Maria del Bosco di Calatamauro e nel suo territorio dal XII
al XIX secolo” a cura di Mariny Guttilla, reperibile presso la
Biblioteca comunale di Contessa Entellina.
Un’altra opera
proveniente da Contessa ed esposta a Palazzo Abatellis è il “Busto
di Eleonora d’Aragona” di Francesco Laurana, una delle più
importanti sculture esposte nel Museo. Il busto fu collocato dai
discendenti della nobildonna sopra il sepolcro dove, nel Monastero di
Santa Maria del Bosco, erano deposti i resti mortali di quella che fu
una delle più importanti donne della Sicilia di quel periodo
storico, morta nel 1405. Eleonora era Infanta di Aragona, nipote del
re di Sicilia Federico d’Aragona e moglie di Guglielmo Peralta,
conte di Caltabellotta, signore di Sciacca e Vicario del regno di
Sicilia. Ella, morta nel castello di Giuliana, fu sepolta secondo la
sua volontà nel Monastero di Santa Maria del Bosco di cui, in vita,
era stata una grande benefattrice. La scultura, acquisita alle opere
del Museo, su iniziativa del grande archeologo Antonio Salinas, trova
allocazione nella sala delle statue (del 400 e del 500) della
Galleria di Palazzo Abatellis, a destra dell’ampia sala dove è
esposto il dipinto il “Il trionfo della Morte”, nel famoso
allestimento originario predisposto da Carlo Scarpa.
I Presidenti di club col Prof. Longo |
Nella Galleria regionale
di palazzo Abatellis, sono custoditi, inoltre, molti dipinti
provenienti da Santa Maria del Bosco. Due sono stati esposti per un
certo periodo presso l’Oratorio dei Bianchi, ma adesso non ci sono
più e il piano superiore dell’oratorio è interessato da lavori di
restauro. Per un elenco completo si rinvia al volume citato di Mariny
Guttilla.
Come ho ricordato negli
articoli precedenti, il percorso culturale suggerito è stato da me
organizzato e realizzato negli anni 2014 e 2015, durante il mio anno
di presidenza del Rotary club Palermo Agorà.
La visita della Galleria
regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, a cui hanno aderito
alcuni amici del
Rotary club Palermo sud
e Trapani, è avvenuta il 13 giugno del 2015 e alcune foto si
riferiscono alla suddetta visita, nella quale siamo stati
accompagnati dal professor Pietro Longo, Presidente di Italia
Nostra, storico e noto critico d'arte.
Domenico Cuccia
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