Su una rivista (La Lettura) capita di leggere:
"Sempre più spesso, in Europa ccidentale, luoghi di culto vengono trasformati in bar, librerie, persino in discoteche, mentre in Russia e altrove il culto ortodosso sembra più vivo. Ma non sta morendo la fede iin quanto tale: va tramontando il rigido modello devozionale e dottrinale che si impose nel XVI secolo con la Riforma e la Controriforma. Così il rapporto con il trascendente diventa fluido mentre il cristianesimo si fa sempre più globale".
"Sempre più spesso, in Europa ccidentale, luoghi di culto vengono trasformati in bar, librerie, persino in discoteche, mentre in Russia e altrove il culto ortodosso sembra più vivo. Ma non sta morendo la fede iin quanto tale: va tramontando il rigido modello devozionale e dottrinale che si impose nel XVI secolo con la Riforma e la Controriforma. Così il rapporto con il trascendente diventa fluido mentre il cristianesimo si fa sempre più globale".
Sempre dalla stessa rivista, su cui contiamo di dover tornare su un articolo a firma di Marco Rizzi), ritagliamo e riportiamo qui sotto un testo sui gesti nella Chiesa di tradizione bizantina, in quella russa.
Il gesto
(ripreso da la rivista La Lettura del 16.12.2018)
(ripreso da la rivista La Lettura del 16.12.2018)
Durante il segno della croce i cattolici si tccano la spalla sinistra e poi quella destra, gli ortodossi al contrario (prima la destra e poi la sinistra) e utilizzano solo tre dita della mano destra, a simbleggiare la Trinità.
Come i cattolici fanno gli armeni, i copti e gli etiopi, mentre le chiese nestoriane seguono l'uso ortodosso. Quando però benedice, il sacerdote ortodosso sposta però la mano prima alla sua sinistra (la destra di chi riceve la benedizione) e poi alla destra, come farebbe un prete cattlico.
Il gesto originario era quello della benedizine (da destra, il lato "buono", a sinistra, il lato "cattivo") che si sviluppa poi diversamente: il sacerdte ed il fedele cattolico fanno il medesimo gesto come se si trovassero nella stessa posizione rispetto a Dio, mentre il sacerdote ortodosso agisce in persona Dei di fronte al fedele, che ne riflette il gesto come in uno specchio.
Come i cattolici fanno gli armeni, i copti e gli etiopi, mentre le chiese nestoriane seguono l'uso ortodosso. Quando però benedice, il sacerdote ortodosso sposta però la mano prima alla sua sinistra (la destra di chi riceve la benedizione) e poi alla destra, come farebbe un prete cattlico.
Il gesto originario era quello della benedizine (da destra, il lato "buono", a sinistra, il lato "cattivo") che si sviluppa poi diversamente: il sacerdte ed il fedele cattolico fanno il medesimo gesto come se si trovassero nella stessa posizione rispetto a Dio, mentre il sacerdote ortodosso agisce in persona Dei di fronte al fedele, che ne riflette il gesto come in uno specchio.
(l'articolo omette di riportare che anche i cattolici
di rito bizantino hanno la stessa usanza degli ortodossi)
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