Oggi in Sicilia prevale dal punto di vista linguistico l'italianità e, in qualche modo, nel sottofondo si coglie pure il filone antico-siculo.
C'è, è vero, la presenza degli arbëreshë, piuttosto piccola numericamente e pure essa comunque chiaramente e decisamente inserita nell'italianità dei sentimenti e vocazioni, e poi nient'altro c'è nella vetrina etnico-linguistica dell'isola.
Andando indietro nel tempo, sino a quanto la Storia e l'Archeologia ci consentono, e arrivando al V millennio avanti Cristo la nostra isola è sempre, o comunque per la maggior parte dei secoli e millenni, stata multietnica e multilingue.
Iniziando dai tempi storici più lontani fotografiamo la convivenza (ora pacifica ed ora conflittuale) fra sicani, siculi ed elimi.
Queste erano popolazioni che per la semplice circostanza che vivevano nel mezzo del Mediterraneo possedevano un livello di civiltà superiore alle altre popolazioni che su quel mare allora si affacciavano, per la semplice ragione che erano frequentemente contaminate dal punto di vista culturale e antropologico da vari apporti.
Oggi constatiamo il maggior grado di civiltà dll'isola dall'alta e pure elegante fattura delle produzioni ceramiche.
Se dal V millennio scendiamo al II' millennio avanti Cristo gli archeologi assicurano che sulle coste dell'isola si ritrovano segni e resti che attestano un sempre più consistente incrocio di etnie e culture differenti eppure conviventi.
Sarà però la colonizzazione greca ad inserire l'isola nella grande Storia documentata e civilizzatrice dell'umanità occidentale; essa introducendo la scrittura ed elevando monumenti in grande parte tuttora conservati ci introduce sui sentieri della politica e comincia a parlarci ora delle tirannidi ed ora della democrazia.
E' effettivamente con la Sicilia greca che inizia l'età d'oro dell'isola che ancora oggi noi leggiamo sui modelli urbanistici che permangono e sull'edilizia monumentale che affronta i millenni.
Svilupperemo, col tempo e nelle possibilità che il blog ed il blogger avranno, quanto la multietnicità abbia fatto prospera e ricca culturalmente e socio-economicamente la nostra isola. Lo faremo anche al fine di contrastare ai nostri giorni l'ondata incivile e anti-umana del crescente razzismo che si è irragionevolmente diffuso pure fra noi; noi che non avremmo motivo dal momento che i nostri concittadini (i contessioti) sono emigrati in ogni angolo del pianeta.
Lo faremo per insistere ed evidenziare che l'essere umano è uno ed uno solo, a prescindere dal colore della pelle, della lingua che parla e dalla cultura che lo ha forgiato.
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