La famiglia Cervi aveva formazione e tradizione cattolica ed aveva fatto propria l'influenza, diffusa in tutta la campagna emiliana, del socialista Camillo Prampolini. Era antifascista fin dagli anni '30.
Il 25 luglio del '43, alla caduta del Duce, festeggiarono l'evento offrendo la pastasciutta a tutto il paese e dopo l'armistizio dell'otto settembre, promossero la Resistenza partigiana nella loro zona.
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