E' tempo -quello di questi giorni- prossimo al Natale. Negli anni cinquanta del Novecento quando si era a dieci/quindici giorni dal Natale nelle case contadine di Contessa Entellina (e di tutta l'isola) si creava -quasi da solo, improvvisamente- un clima più o meno festivo. Zii, cugini e talora pure vicinato ci si ritrovava nella casa dei nonni, la casa di provenienza paterna o talora materna, che sempre, o generalmente, aveva un forno a legna. In quella casa fra il giocare e il gridare di noi bimbi, che poi anno dopo anno diventavamo via via ragazzi, venivano allestiti manualmente molti e vari tipi di dolci. Nelle case contadine i dolci non erano ordinaria disponibilità: essi erano concentrati e resi disponibili solo per il periodo natalizio, poi in estate a noi ragazzi venivano dati, di tanto in tanto, dieci lire per comprare un gelato..

Della "Mustazzola" vogliamo in questa pagina riportare la ricetta.
Mustazzola di campagna
Ingredienti per 10-12 persone:
1 Kg. di farina, 150 g. di zucchero semlato, 200 g. di strutto (oppure g. 400 di margarina), latte, 200 g. di miele, 200 g. di frutta secca tritata (=mandorle, noci, nocciole), 1 arancia non trattata, olio di mandorle ppure d semi, 1 cucchiaio di bicarbonato.
Setacciare la farina e impastarla con lo zucchero, lo strutto, il bicarbonato e pochi cucchiai di latte.
Quando l'impasto è omogeneo, avvolgerlo in una pellicla trasparente e lasciarlo riposare per un'ora (adesso si usa farlo in frigorifero).
Passare a scaldare il miele mlto lentamente, incrporare la frutta secca tritata e la scorza d'arancia grattuggiata e quindi rimestata, fino a rendere il tutto consistente.
Versarlo in un vassoio unto di olio di mandorle e stenderlo con la lama di un coltello.
Ritagliare dei bastoncini delle dimensini di un dito. Spianare la pasta di una sfoglia e ricavarne dei rettangoli (se si dispone di un rullo intagliato passarlo sui rettangol per imprimergli dei disegni). Adagare i dolcetti in una teglia rivestita da carta da forno.
Negli odierni forni portare la temperatura a 200° e e tenerli dentr per 20-25 minuti.
Questo tipo di mustazzola (piuttosto duro) veniva mangiato dai contadini durante le loro lunghe cavalcate a dorso di mulo (che duravano ore ed ore) per raggiungere i feudi -allora lontani- di Petraro, Badessa e anche oltre.
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