George Orwell, all’anagrafe Eric Arthur Blair in giorni di grande incertezza politica per la sua Gran Bretagna, lacerata tra l’ingannevole esaltazione di improbabili revanscismi di antiche grandezze al punto da volersi escludere dal resto dell'Europa e il dubbio che nel mondo si profilino scenari apocalittici, sarebbe stato oggi, ai nostri giorni, una lucida, rigorosa e lungimirante mente capace di imporsi come preziosa bussola intellettuale per tutta la disorientata Sinistra continentale.
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Come penserebbe
su ciò che sono le classi dirigenti di oggi ?
Nella “fattoria degli animali, “di George Orwel, quando i maiali arrivano al potere, diventano degli inconcludenti esattamente come i precedenti al potere, diventano persino orrendi e pericolosissimi prepotenti.
Questo riguarda tutti, chi ha avuto il potere e chi pensa di poterlo avere.
Anche in un microscopico potere di una piccola comunità -pensando di manipolare e di influenzare- gli sfigati non vedono l’ora di sfogare frustrazioni mai smaltite, che peraltro così non smaltiranno.
Spesso, i peggiori bulli sono dei frustrati che fanno i giustizieri e mettono in atto ciò che pensano di avere subito.
Le ingiustizie della vita che hanno trafitto il loro narcisismo diventano iniziative di rivalsa che in tal modo rivelano quanto essi siano delle mezze calzette.
Quella dei bulli al potere è gente senza speranza, eternamente mediocre e moralmente volgare. La loro cattiveria d'animo non è altro che volgarità.
Disse:
-- Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è complice.
-- “In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”
-- “Gli animali da fuori guardavano il maiale e poi l'uomo, poi l'uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l'uno e chi l'altro.”
-- “Il linguaggio politico è concepito in modo da far sembrare vere le bugie e rispettabile l'omicidio, e per dare parvenza di solidità all'aria.”
-- “Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente.”
-- “Se la libertà di espressione significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.”
25 giugno 1903, Motihari, India - 21 gennaio 1950, Londra
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