In Sicilia nonostante una classe dirigente "c-o-r-r-o-t-t-a", fra le più corrotte del pianeta, tutto va cambiando.
Gli atti di vandalismo a Palermo contro la memoria di Giovanni Falcone, sono da ritenere più reazioni di ignoranza e di stupidità di ambienti della manovalanza mafiosa che espressione di contesti sociali ed umani che insistono su alcun territori.
Dopo il danneggiamento della statua a lui dedicata allo Zen, si è scoperto ancora che ignoti hanno bruciato un cartello, con una immagine del giudice, che era posizionato davanti i cancelli della scuola Alcide De Gasperi.
Palermo è ancora una città che deve essere recuperata al vivere civile. Servono politici regionali, nazionali ed europei che credano nella loro missione di civilizzazione.
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