Ennio Flaiano ripeteva, osservando lo scenario politico dei suoi giorni che “la situazione politica è grave ma non seria”; pure noi che stiamo vivendo i giorni del secondo decennio del terzo millennio condividiamo il suo giudizio e senza esitazione lo applichiamo alla conduzione di personaggi politici che siedono in Parlamento non col consenso del corpo elettorale bensì per volontà di Berlusconi, di Bersani e dei loro apparati burocratici (i c.d. "nominati").
Sono cambiati i tempi. Con la classe dirigente che si ritrova il Paese procede all'indietro. |
Il Paese assiste alla fuga dei giovani laureatisi sulla base dei sacrifici dei genitori e che sono costretti ad andare all’estero, la disoccupazione nel Meridione è la problematica irrisolta ed irrisolvibile di ciascuna famiglia, l’economia al contrario di quanto riferiscono i tg rai, mediaset, La7, Sky etc. è in piena stagnazione e arrarga appresso ad una Europa che -di contro- cresce e cresce bene.
Gli scandali (non solo quelli dell'ordinaria corruzione di politici ed amministratori pubblici) come quelli dei compensi milionari alla Rai a protagonisti di talk shows che nulla possiedono di spirito critico o di apertura alla conoscenza collettiva, se li associamo alla riforma Fornero, quella che ha destrutturato il sistema previdenziale, condannando centinaia di migliaia di cittadini ad andare in pensione più tardi e con trattamenti più bassi, cogliamo la foto di una classe dirigente (di destra e di sinistra) incompetente, che non ha saputo tenere la rotta.
La scissione pd non va letta solamente come effetto di beghe interne ir-risolvibili all'interno dell'apparato pseudo progressista della Sinistra nostrana. E' anche un modo -quella scissione- per giustificare agli occhi degli italiani il fallimento della classe politica: ... capiteci sono insorti problemi politici.
Come se gli italiani non sapessero che i problemi politici sono sempre conseguenza dell'inadeguatezza della classe dirigente.
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