Torna a crescere nel nostro Paese la precarietà nel campo
lavorativo. Gli occupati ultracinquantenni sono molti di più degli altri, ben
407 mila; conseguenza del gigantesco tappo sociale che ha imposto l'elevazione
dell'età pensionistica.
In termini di classe d’età si scopre che il tasso tendenziale
del segmento
--più giovane, 15-24 anni, scende del 5,8%,
--quello successivo fino ai 34 anni scende dello 0,8%
--e quello che lambisce i 50 anni cede dell’1,8%.
Solamente gli ultracinquantenni conservano il segno positivo:
+5,3%.
Il tasso di occupazione resta in Italia inchiodato al 57,7%,
uno dei più bassi rispetto ai Paesi dell'Occidente nostri competitori.
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