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mercoledì 1 febbraio 2017

Hanno detto ... ...

Il Centro-Sinistra Italiano
punta sul "rompete le righe".

Nulla di nuovo sotto il sole: non è mai esistita
in Italia una Sinistra unita.
Cominciarono i comunisti negli anni '20 a dividere
la Sinistra e, senza volerlo,
favorirono l'ascesa del fascismo.
Poi l scissioni a sinistra son
sempre state all'ordine del giorno:
socialdemocratici, socialproletari,
etc. etc. 

MICHELE EMILANO, presidente Regione Puglia 
"Non ho l'impressione che ne' a destra, ne' il M5s, ne' noi siamo pronti con una idea da presentare alle elezioni. 
Si va alle elezioni solo per salvare una classe politica e probabilmente un segretario del partito che se facesse il congresso verrebbe travolto"
"Se un leader di partito, premier - ha spiegato Emiliano - va a sbattere contro un muro a 300 all'ora, si sfascia tutto, è costretto a dimettersi, il partito è rantolante, in questo momento e facciamo finta di niente, io credo che facciamo un errore gravissimo e aiutiamo tutti quelli che vogliono la scissione del Pd. 
Lo scopo del Pd non è salvare un po' di deputati ma governare il Paese".
Mentana definisice Renzi un bullo? Io ne ho trattati molti di bulli nella vita. Vivevo in un quartiere popolare e accadeva spesso che qualcuno facesse un po' di più di quello che doveva fare. Bene o male ho una certa abitudine a trattarli, la politica e' una cosa diversa, non prevede l'arroganza e lo scontro diretto".

VITTORIO ZUCCONI, giornalista
I Democratici USA son allo sbando e annaspano senza un leader di fronte al bullo Trump.
Potremmo prestargli D'Alema per completarne la demolizione.

PIER LUIGI BERSANI, già segretario pd
 "Non minaccio nulla e non garantisco nulla"

GIOVANNI VALENTINO, giornalista
Bersani come la Sibilla cumana: "Non minaccio la scissione ma non garantisco nulla". E quando mai! Deve ancora smacchiare il giaguaro.

MAURO DEL BUE, direttore de Avanti!
Il lider Massimo ormai ha varcato il Rubicone. Accade nella storia che un personaggio salga o ritorni in auge per merito o colpa di un altro. Chi si sarebbe mai ricordato di Davide se non fosse esistito Golia? Chi di Patroclo senza Achille, chi di Menelao senza sua moglie fedigrafa? Cosi oggi è grazie a Renzi che D’Alema conosce una sua seconda giovinezza. E se il primo ha sfoderato lo spadone per ammazzare il secondo, adesso è quell’altro, a cui non manca un’alta dose di accidia, a rispondergli per le rime, approfittando della sconfitta referendaria e delle dimissioni del giovin signor fiorentino. D’altronde a rottamazione si risponde con egual carica esplosiva.
Il progetto di D’Alema é ormai chiaro. Se Renzi decide di mettere sotto il governo Gentiloni, anche col consenso di quest’ultimo, e chiede subito le elezioni, allora ognuno, dice Massimo, deve sentirsi libero. Libero da vincoli di partito e pronto a fondarne un altro e a presentare una lista alle elezioni, dunque. Conoscendo la vocazione suicida della sinistra italiana credo non sarà nemmeno semplice mettere insieme i dalemiani coi vendoliani e i fassiniani coi civatiani, sempre tenendo fuori i neo o tardo comunisti. Eppure una lista unita a sinistra del Pd di Renzi, che nascesse o si potenziasse grazie a una divisione del Pd, potrebbe, secondo i sondaggi, superare il dieci per cento.
Attenzione però. Con questa legge elettorale, chiamiamola proporzionale di lista, il Pd renziano scivolerebbe al 22 per cento, molto lontano anche dalla possibilità di costruire un governo di coalizione con Berlusconi. D’Alema, che é un professionista della politica, questo lo sa e proprio a questo punta. A far fallire qualsiasi ritorno in campo di Renzi e del renzismo in solitario o in coalizione. Si annuncia un possibile delitto perfetto. Adesso la pistola carica in mano ce l’ha lui, baffino. Se naturalmente lo seguissero i suoi amici e compagni anti renziani del Pd, a cominciare da Bersani e Speranza che per ora smentiscono.
SERGIO STAINO, direttore de L'Unità
Matteo Renzi mi ha telefonato questa mattina”. 
 “Era incazzatissimo con me”, racconta Staino, “soprattutto perché ho usato verso di lui il termine ‘cafone’. Non mi sembra molto offensivo per uno come Renzi, si potrebbero usare parole più pesanti. Uno che promette e poi sparisce, non so se cafone è la parola giusta. Certo non è un modo elegante di comportarsi”. 
“Mi ha detto- prosegue Staino- che non prende ordini da me, che lui deve vedere persone più importanti. Gli ho risposto che mi ha messo lui in questa situazione e poi mi ha abbandonato. Non so se ci sia un futuro per l’Unità– continua Staino- sai, queste cose finché non vedi nero su bianco sono sempre aleatorie”.
Io non nascondo niente, Matteo mi ha chiamato, voi siete i primi che me lo chiedono e io ve l’ho detto chiaramente. Ci vuole piena trasparenza, poi i compagni giudicheranno. Figurati se chiudo l’Unità sotto elezioni, perché ormai siamo sotto elezioni, mi ha detto ancora Renzi.- racconta Staino-. Ma non ha fatto nulla per salvarla. E le sue parole di oggi non lasciano presagire nulla di buono”.

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