I beni monumentali, architettonici e archeologici presenti sull’isola superano il 50% di quelli esistenti nell’intero paese. Ognuno di noi penserebbe, o dovrebbe pensare, che per valorizzarli e richiamare il Turismo (che invece da qualche tempo si dirige a Malta) la nostra Regione dovrebbe investire su questi giacimenti di Bellezza e pozzi di Cultura.
La cosa per governanti stile Totò Cuffaro o Raffaele Lombardo avviene; appunto sul loro stile che poi corrisponde allo stile dei 90 deputati che hanno occupato l’Aula parlamentare di Palazzo dei Normanni.
1) Le risorse a disposizione per la valorizzazione sono di anno in anno sempre più irrisorie o inesistenti;
2) Le risorse per “A-s-s-u-m-e-r-e personale aumentano di anno in anno (superano le 2.500 unità) un vero e proprio esercito che ha costi spropositati rispetto a quelli che potrebbero e dovrebbero essere investiti nella manutenzione e promozione del comparto. Ovviamente si tratta di personale de-qualificato che sa solamente giocare a carte davanti ai Monumenti mentre i pochi turisti vorrebbero capire il contesto storico di quelle straordinarie Bellezze.
Stando così il contesto tutti i tesori siciliani incassano (14 milioni annui) meno di quanto incassa da sola la sola Pompei (17 mln).
Il timore di tutti gli osservatori nazionali ed esteri è che il 28 Ottobre ben 76 “inconcludenti” del cessato Parlamento Siciliano possano tornare a curare gli affari loro, a Palazzo dei Normanni.
Se così sarà è bene che i siciliani cessino di lamentarsi della loro classe dirigente (essendo composta da elementi che sono il loro specchio) e a recitare, dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina i “mea culpa” del decennio di povertà che si affaccia all'orizzonte.
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