Ieri mattina alle
10,30 RAI 3 ha dedicato uno speciale alle elezioni in Sicilia,
ospitando il primo confronto in studio
tra i candidati a Presidente, stamattina allo stesso orario seguirà con il
confronto tra le Liste.
Erano presenti quasi tutti i cadidati ad eccezione di Nello
Musumeci.
Prima di tentare
di fare una sintesi
per chi non ha
potuto assistere in diretta alla trasmissione e vuole tenersi informato sui temi elettorali dibattuti, non
posso evitare di esprimere le mie sensazioni sull’intero confronto, mi è sembrato innanzitutto
diretto in modo maldestro, la
giornalista sembrava più preoccupata dei secondi di sforamento dei tempi che ai
temi dibattuti per il futuro della Sicilia,
ma tant’è, questa è divenuta la
prassi ormai nell’attuale società fluida
ove tutto passa velocemente comprese le
parole che si pronunciano magari con
poca convinzione e credo invece che il compito di una struttura RAI Regionale
debba essere ancora più
incisiva nei dibattiti di tal tipo,
magari ospitandoli nella Sala delle conferenze di Via Strasburgo,
alla presenza di folto pubblico e con valenti giornalisti a porre domande moderate
dal Caporedattore.
Nell’attesa di questo interessante momento che
per conto nostro solleciteremo
via facebook , (quanto è importante e democratico questo strumento!),
cercherò di inquadrare ogni candidato con qualche
tema rimastomi in memoria e negli appunti.
Credo che un momento
di ansia la giornalista l’ha subita, ad esempio, quando il candidato Di
Leo per il Partito rivoluzionario comunista,
ha fatto l’appello ai siciliani per aderire ad una vera rivoluzione sociale che nascendo dal basso venga ad ostacolare con ogni mezzo i poteri forti delle
banche e delle imprese come la Fiat che attaccano i diritti
dei lavoratori, per questo, secondo Di Leo, occorre uscire
da questa società del capitalismo
per ritornare verso l’economia pianificata già attuata
dai governi sovietici.
Invece secondo Mariano Ferro leader dei Forconi, in Sicilia
non accadrà proprio nulla con queste elezioni
e i forconi ritorneranno a battere le strade come a gennaio ricercando però delle alleanze con i giovani
che sono già costretti a lasciare questa terra, l’accordo col Marocco poi sancito dalla
UE contribuisce ancor più
a mettere fuori mercato le arance siciliane, ultimo tassello di una crisi molto profonda.
Per Ferro se entrano in crisi l’Agricoltura e il Turismo
per l’Isola si aprirà una
stagione di sola emigrazione pari sola a quella degli anni cinquanta.
Secondo Miccichè, per prevenire la corruzione della burocrazia regionale
occorre spogliarla con una legge dei suoi poteri sulle autorizzazioni preventive delle opere o delle intraprese, le autorizzazioni si possono
spostare a posteriori o in itinere in modo da lasciare libero il campo a
chi vorrà intraprendere nell’Isola.
Per il messinese
Cateno De Luca, basta
inserire in una sola legge
all’inizio della legislatura l’azzeramento di tutti i privilegi goduti dalla
classe politica e burocratica siciliana
per racimolare risparmi utili a determinare investimenti in agricoltura e nel turismo, ad esempio, pensando ad una compagnia aerea
e di trasporti navale per consentire la migliore movimentazione di persone e merci sulle
autostrade del mare e per
favorire il turismo nell’Isola a bassi
prezzi.
Secondo la Marano i politici per interpretare i bisogni della gente devono
essere persone del tutto normali e
incorruttibili, finora la politica si è chiusa
nei palazzi cercando solo di difendere
il proprio potere,
trascurando i problemi reali
della gente, a partire da quello della
Fiat di Termini.
Crocetta
dichiara che occorre applicare le
normative europee più avanzate in
Sicilia per risparmiare, ad esempio iniziando
dal parco auto che si potrebbe interamente tagliare potendo usufruire del car sharing nelle aree
urbane.
Occorre tagliare gli stipendi alti oltre misura, le
consulenze e quant’altro, avendo come
riferimento le Regioni più virtuose.
Tra le cose da fare credo che ricorrerei a forme inedite di rappresentanza della società, ad esempio pensando
al doppio voto di genere, per
avere più donne in parlamento ma anche negli Enti Locali. Per la
sanità mi adopererei per una rivoluzione
della dignità della persona e degli
anziani non autosufficienti con l’obiettivo primario di far seguire
alle cure ospedaliere anche
quelle al domicilio come prassi
acquisita dalle ASL.
In ultimo Sturzo,
nipote di Don Sturzo fondatore del Partito Popolare, per lui è
importante unificare tutti i Consigli di Amministrazione degli Enti Economici della Regione,
dall’IRFIS in poi, per assicurare un istituto finanziario che possa aiutare i giovani
nell’avviamento di micro imprese. < Mi adopererò per la creazione di
una Stazione Unica appaltante, per l’applicazione del quoziente familiare e per
il maggior sostegno alle scuole parificate.>.
NG
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