La campagna elettorale per il rinnovo degli organi di vertice della Regione Siciliana ormai volge al termine. Domenica prossima verranno deposte le schede nelle urne.
I sondaggi danno per scontato che (più o meno) la metà dei siciliani non si recherà alle urne.
La scelta dei nuovi-vecchi governanti è pertanto rimessa all'altra metà degli elettori, fra cui saranno frammisti coloro che deporranno la scheda "bianca" e coloro che si diletteranno a fare gli scrittori di ..."belle espressioni" ed i pittori di .... interessanti disegnini.
Sono scomparsi dalle piazze di Sicilia i tradizionali comizi. Un modo di esprimersi delle classi dirigenti ormai volge al tramonto. Le piazze ormai restano deserte o con pochissime persone, che osservando i pochi oratori che ancora osano provare, tengono le braccia conserte come a voler mostrare il ...disinteresse.
Ieri sera un oratore ha voluto osare e provare la reazione della piazza contessiota. Nella piazza Matrice non si sono ritrovate più di venti persone (a contarle è stato lo stesso oratore).
L'oratore era un giovane dell'Udc, consigliere nel comune di Palermo, il quale ha provato a coinvolgere la gente.
Come ? Non con parole di un politico dell'area "sempreeterna" di gusto democristiana. Intelligentemente aveva capito che i pochi presenti si sarebbero "addormentati".
L'uomo dell'Udc ha recitato, ha imitato, ha copiazzato malamente Beppe Grillo. Ha dato:
-del ladro a tutti gli "altri",
-del "corrotto" e del "corruttore" a tutti gli altri,
-ha dato del "disonesto" e del "mafioso" a tutti gli altri.
Era un uomo del partito che è stato di Totò Cuffaro.
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