Fra meno di otto mesi a Contessa Entellina, ma anche in molte
altre realtà locali dell’isola, si andrà per l’ennesima volta alle urne. Si
dovrà rinnovare la carica di Sindaco e l’organo volitivo, il Consiglio
Comunale.
Nell’orizzonte di quella scadenza e nella speranza che possa avvenire
l’emergere di classi dirigenti locali “motivate”, “appassionate” ed “entusiaste”
nei confronti della terra, del territorio, dei costumi, degli usi, della
cultura e delle ricchezze culturali che esistono ad ogni girare di strada della
nostra isola, ci piace iniziare la disamina, sotto un profilo esclusivamente amministrativistico,
di una rubrica che –ci auguriamo- possa essere utile a chi vorrà e dovrà
proporsi alla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale. Lo facciamo senza
presunzione alcuna ma col sentimento che da sempre ci ha legato all’istituzione
pubblica più vicina alle esigenze della comunità locale.
Inizieremo col parlare di un recentissimo decreto-legge del
governo, che in quanto tale deve essere convertito in legge dal Parlamento, e presumibilmente
in qualche parte -per noi siciliani che “godiamo” dello Statuto Speciale- pure
recepito dall’Assemblea Regionale.
DECRETO-LEGGE
10 ottobre 2012, n. 174
Disposizioni
urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali,
nonche' ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio
2012.
Questo
decreto è stato subito chiamato “decreto taglia spese degli enti locali”. E
questo già ci dà l’idea della finalità che è quella di ridurre gli “sprechi”
negli enti locali.
Moltissime
sono le misure previste.
In questa
nostra –necessariamente breve- carrellata ci occuperemo solamente di dare uno
sguardo alle forme di “controllo” cui è sottoposto il “Comune”. Nelle puntate
successive esamineremo altri contenuti di questo articolato decreto.
Useremo,
ovviamente, nelle nostre esemplificazioni frequenti riferimenti a ciò che
avviene nel Comune di Contessa Entellina, tuttavia i principi e le norme in cui
ci imbatteremo valgono ovunque.
^^^^
Il nuovo
decreto introduce ulteriori forme di “controlli interni” portandone il numero a
sei, o addirittura a sette, anche se due di essi non si applicano ai piccoli
comuni (con popolazione inferiore a 10.000 abitanti).
A dire
la verità queste forme di controllo si vanno a calare in realtà dove non è
esistita finora nessuna “vera” forma di controllo. E dove mancano i controlli,
esistono “sperperi di denaro pubblico”.
Gli sperperi sono l’obiettivo che il
decreto, come abbiamo già detto, vuole eliminare o almeno ridurre. Ogni
sperpero significa inefficienza e soprattutto maggiore imposizione tributaria
per i cittadini.
Un
cattivo esempio: Lo scorso anno il Comune di Contessa Entellina ha attivato due
mutui con la Cassa Depositi e Prestiti perché nelle intenzioni degli
amministratori si volevano aprire due cantieri-scuola per alleviare in qualche
modo la pesante situazione occupazionale locale.
Amministratori
tuttavia non si è per le “intenzioni che si hanno” bensì per i “risultati che
si conseguono”. Ed è accaduto che senza coinvolgere il comparto finanziario del
Comune (la tradizionale Ragioneria Comunale o come adesso si chiama “struttura
finanziaria”) è stata fatta richiesta del
Mutuo, che è stato entro i termini abbreviati che adesso esistono anche nella
pubblica amministrazione prontamente concesso.
Ottenuti i fondi dalla Cassa
Depositi e Prestiti, il settore Tecnico del Comune ha avviato le procedure per attivare il “cantiere”, ha indetto la gara
per acquistare i materiali occorrenti ed ha pure individuato i lavoratori che
avrebbero dovuto condurre le opere.
Solamente a questo punto del percorso qualcuno ha
chiesto alla “Ragioneria” di apporre l’o.k. sulla copertura degli oneri finanziari
(comunque disponibili, giusto il provvedimento della Cassa Depositi e Prestiti).
La Ragioneria dei comuni è un ufficio di amministrazione attiva (nel senso che
svolge precise attività) ma è anche, al contempo, ufficio di controllo interno
dei Comuni. A questo punto la Ragioneria evidenzia agli Amministratori che ai sensi delle vigenti
disposizioni legislative, l’assunzione del personale che avrebbe dovuto gestire
il “cantiere scuola” avrebbe fatto sforare i parametri di “virtuosità” in
materia di livello del costo del personale complessivo in carico all’Ente.
L’Ufficio
non ha pertanto vistato gli atti che l’Amministrazione esigeva per procedere in
avanti con le opere.
I danni
che il Comune ha finora sopportato e che verosimilmente sopporterà dalla
negligenza di non avere sottoposto da parte dell’Amministrazione, in origine, l’assunzione
di due mutui all’Ufficio Ragioneria sono notevoli e lo saranno ancora di più
nel tempo. Si pensi alle gare di affidamento delle forniture rimaste da oltre
sei mesi sospese, al personale dedicato a seguire i due progetti, all’avvenuta
presa in carico di due mutui che andranno “ammortizzati” lungo più anni senza che nessun beneficio ne abbia ricevuto la comunità.
Tutti questi non necessari costi, ovviamente, si riverberano a carico dei
contribuenti.
Per concludere la narrazione della vicenda, suscettibile di ulteriori fatti, sappiamo che è stata interpellata in sede consultiva la Corte dei Conti e l'interpretazione della risposta, secondo la Ragioneria, avalla il diniego dell'o.k.
Cosa c’entra
il decreto legge 174 ?
C’entra
!
Nei Comuni finora i “controlli” sono stati inesistenti, o quasi, e lo dimostra l'esempio sopra riferito che farà ricadere sui cittadinil'ammortamento per il rimborso dei due mutui con rate e con intreressi lungo parecchi anni.
Senza
volersi soffermare sui frequenti casi di ignoranza/compiacenza/svogliatezza dei revisori dei
conti possiamo affermare che finora l’unico timore degli operatori (politici o
burocratici) era alimentato dalle possibili sentenze dei giudici amministrativi,
civili o penali su questioni suscettibili di procurare danno a
qualcuno.
D’altronde non vogliamo nemmeno spingerci a dire che adesso che sono
state introdotte le nuove misure tutto, dentro i Comuni, in materia di sciupio di denaro pubblico
filerà liscio.
Il
vecchio testo normativo dlgs 267/2000 prevedeva quattro forme di controllo
interno, affidando il tutto all’autonoma
autoregolamentazione delle singole amministrazioni, che non hanno, come c'era da aspettarsi, attivato un bel nulla.
Con le
previsioni del nuovo decreto-legge si introduce il
pacchetto dei sei nuovi controlli:
-di regolarità
amministrativa e contabile,
-di gestione,
-strategico,
-di verifica
degli equilibri finanziari della gestione,
-della gestione
degli organismi esterni,
-della qualità
dei servizi erogati.
Gli enti locali
che hanno una popolazione inferiore a 10mila abitanti (quindi non solo i
comuni, ma anche le unioni, le superstite comunità montane eccetera) non devono
attivare i controlli della gestione degli organismi esterni (cioè in primo
luogo le società partecipate o controllate) e della qualità dei servizi
erogati, anche attraverso la customer satisfaction.
Viene prevista
anche la possibilità di realizzare
questi controlli in forma associata fra più comuni attraverso lo strumento
della convenzione.
L'altro elemento che più caratterizza queste disposizioni è costituito dalla previsione del contenuto minimo che le varie forme di controllo interno devono soddisfare. Infatti vengono individuati
L'altro elemento che più caratterizza queste disposizioni è costituito dalla previsione del contenuto minimo che le varie forme di controllo interno devono soddisfare. Infatti vengono individuati
-i soggetti
chiamati a svolgere tali attività,
-il contenuto ed
il flusso delle informazioni con gli organi di governo dell'ente.
La normativa
prevista dal decreto-legge si preoccupa di garantire che lo svolgimento di
queste attività non determini oneri aggiuntivi.
Che cosa cambia ?
| REGOLARITÀ CONTABILE
Il controllo è esercitato in fase preventiva, come parere di regolarità tecnica e contabile degli atti, e in fase successiva, secondo principi generali di revisione aziendale
Il controllo è esercitato in fase preventiva, come parere di regolarità tecnica e contabile degli atti, e in fase successiva, secondo principi generali di revisione aziendale
| CONTROLLO DI GESTIONE
Punta a verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione amministrativa, per ottimizzare il rapporto tra risorse impiegate e risultati
Punta a verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione amministrativa, per ottimizzare il rapporto tra risorse impiegate e risultati
| CONTROLLO STRATEGICO
Punta a verificare lo stato di attuazione dei programmi. L'ente deve rilevare i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi e i tempi di realizzazione rispetto alle previsioni, non comunque nella forma larvata in cui avviene in sede consiliare
Punta a verificare lo stato di attuazione dei programmi. L'ente deve rilevare i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi e i tempi di realizzazione rispetto alle previsioni, non comunque nella forma larvata in cui avviene in sede consiliare
| EQUILIBRI FINANZIARI
È svolto sotto la direzione e il coordinamento del responsabile del servizio finanziario e tramite la vigilanza dell'organo di revisione
È svolto sotto la direzione e il coordinamento del responsabile del servizio finanziario e tramite la vigilanza dell'organo di revisione
| ORGANISMI ESTERNI
L'ente locale deve definire un sistema di controlli sulle società partecipate, tramite le strutture proprie dell'ente locale
L'ente locale deve definire un sistema di controlli sulle società partecipate, tramite le strutture proprie dell'ente locale
| QUALITÀ DEI SERVIZI
Può essere effettuato sia direttamente, sia tramite organismi gestionali esterni, con l'uso di metodi che consentano di misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni dell'ente
Può essere effettuato sia direttamente, sia tramite organismi gestionali esterni, con l'uso di metodi che consentano di misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni dell'ente
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