Perchè viene coltivata l'idea di una
EUROPA UNITA ?
A conclusione della seconda guerra mondiale, di fronte alle due superpotenze Usa ed URSS uscite come vere vincitrici del confltto, stava una Europa prostrata e stremata. Il problema immediato della maggior parte dei paesi usciti sconfitti era anzitutto quello di salvaguardare l'integrità dei confini rispetto alle ipotesi avanzate dai paesi limitrofi.
L'idea di integrazione del vecchio continente iniziò -di lì a breve- su quelle condizioni a farsi avanti quando si ruppe l'alleanza che aveva visto uniti nel fronte antifascista e antinazista sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica.
Nel 1947 il Presidente Truman chiese al Congresso Usa (per la prima volta) un finanziamento destinato a contrastare le intenzioni sovietiche di penetrazione nei Balcani meridionali e nel Mediterraneo orientale: era ormai finita la guerra antinazista ed aveva inizio la "guerra fredda" fra l'Occidente democratico e l'Est comunista.
Una delle iniziative americane per contrastare lo svilupparsi dell'idea (antidemocratica) stalinista nell'Occidente immiserito dalla guerra fu l'avvio del piano Marshall, piano di aiuti economici offerto ai paesi euro-occidentali per superare la fase post-bellica. L'idea di fondo era che il comunismo staliniano potesse attecchire nella situazione di grave povertà e che occorreva, nel più breve tempo possibile, pertanto risollevare l'Europa Occidentale dalla condizione di degrado socio/economica in cui era venuta a trovarsi in quel dopo-guerra.
Gli aiuti Usa furono condizionati alla creazione di un coordinamento delle linee socio-economiche di tutta la parte occidentale, Germania Ovest compresa, del continente.
Quella fu, in buona sostanza, l'indicazione Usa per la futura integrazione europea.
Il continente europeo era ormai nettamente diviso: ad ovest i paesi che facevano proprio il modello socio-economico Usa e ad est i paesi occupati dall'Armata rossa che si videro imposta la costituzione del COMINFORM.
Si aprì quindi una situazione di divisione con due zone di influenze; da questo quadro in alcuni partiti politici dell'Ovest comincia ad emergere l'idea "necessaria" di "collaborazione politica" oltre che socio/economica fra gli stati. Sorsero di seguito un all'altro i seguenti organismi:
-Ocse;
-Patto di Bruxelles (1948), patto politico/militare che è il preliminare della successiva NATO;
-Consiglio d'Europa (1949).
Non è una esagerazione sostenere che, in quei primi anni del dopo-guerra, il processo di collaborazione/unificazione del vecchio continente sia stato più un portato della politica estera Usa che una spontanea linea politica germogliata spontaneamente; sebbene -come abbiamo sostenuto in un precedente testo- già alcune menti illuminate e progressiste anti-fasciste avessero nel carcere di Ventotene prefigurato l'integrazione europea (Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi).
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