La questione -complessa- kossovara
Il presidente kosovaro Hashim Thaci, forse prendendo spunto dalla celebrazione elettorale che sta avvenendo in queste ore nella gran parte dei paesi europei si è lasciato prendere dall'entusiasmo ed ha pronosticato che nel prossimo futuro "Kosovo e Albania vivranno insieme senza confini", immaginando l'ingresso -molto inimmaginabile allo stato della questione- dell'area nell'U.E.
Thaci ha detto al tempo stesso che la Valle di Presevo, una regione del sud della Serbia a maggioranza di popolazione albanese, si unira' pure essa al Kosovo.
Gli albanesi, ha aggiunto, sono stati divisi ingiustamente e ora devono riunirsi "di propria volontà".
E' arrivato il tempo secondo il presidente kossovaro di eliminare i valichi di frontiera che sono stati imposti ingiustamente. "In un prossimo futuro noi vivremo insieme nello stato comune di Kosovo e Albania. State sicuri che e' molto facile realizzare questo sogno".
Ovviamente quello del presdente kossovaro può defnirsi l'ennesimo incidente diplomatico di stampo provocatorio/nazionalistico con la Serbia e non servirà ad altro che ad inasprire ulteriormente il già grave clima di tensione tra i due paesi balcanici.
Secondo i media serbi, Thaci ha addrittura rivendicato la sovranità di Pristina anche sulla Valle di Presevo, parte integrante della Serbia meridionale e parte integrante del territorio di quest’ultima.
Come ricorderemo in tanti, Pristina ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dopo la guerra 1996-1999 che fra l'altro ha visto contro Belgrado l'intervento Nato ed il bombardamento persino con aerei italiani della splendida Belgrado. Il Kossovo è oggi riconosciuto da gran parte dei paesi occidentali ma non da Belgrado e dai suoi alleati, tra i quali la Russia.
La Serbia ha sempre affermato che non ci sarà mai un riconoscimento del Kosovo come stato sovrano.
La questione kossovara è divenuta a nostri giorni una questione internazionale che sembra -ad oggi- senza soluzione e che coinvolge non solo i Balcani ma anche gli interessi russi e occidentali, che proprio lì si fronteggiano.
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