sovranismo feticista ?
dure reazioni del mondo cattolico
PIETRO PAROLIN, cardinale e arcivescovo, segretario di Stato vaticano
Invocare Dio per se stessi è pericoloso.
"Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso".
ANTONIO SPATARO, gesuita, direttore di Civiltà Cattolica
“Rosari e crocifissi sono usati come segni dal valore politico, ma in maniera inversa rispetto al passato: se prima si dava a Dio quel che invece sarebbe stato bene restasse nelle mani di Cesare, adesso e’ Cesare a impugnare e brandire quello che e’ di Dio”.
«Ascoltare il nome di Dio e di Maria non deve fare esultare l'animo religioso sempre e comunque. Infatti 'Non nominare il nome di Dio invano' ci chiede di non usare il nome di Dio per i propri scopi. La coscienza critica e il discernimento dovrebbe aiutare a capire che non è un comizio politico il luogo per fare litanie (e in nome di valori che col Vangelo di Gesù nulla hanno a che fare)»
FAMIGLIA CRISTIANA, settimanale cattolico
"Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a papa Francesco, ecco il sovranismo feticista".
"Mentre Matteo Salvini esibiva il Vangelo come un amuleto e si affidava al Cuore Immacolato di Maria una nave carica di naufraghi riceveva il divieto di approdare a Lampedusa e l'Onu ci condannava per violazione dei diritti umani", "Cos'altro manca per suscitare l'indignazione dei cattolici?".
ENZO BIANCHI, già priore di Bose
Sono profondamente turbato:
come è possibile che un politico oggi, in un comizio elettorale, baci il rosario, invochi i santi patroni d’Europa e affidi l’Italia al Cuore immacolato di Maria per la vittoria del suo partito?
Cattolici, se amate il cristianesimo non tacete, protestate!
MATTEO SALVINI, segretario della Lega e Ministro degl Interni
"orgoglioso delle nostre radici".
"Il direttore di un settimanale cattolico che mi ha attaccato perché ieri ho osato parlare di Dio, del Papa, dei nostri valori e mostrare un rosario.
Io sono orgoglioso della nostra storia e delle nostre radici e di testimoniare una civiltà accogliente, generosa".
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