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mercoledì 28 febbraio 2018

Hanno detto ... ...

E poi dicono che a Sinistra
c'è il vuoto.
ANTONIO INGROIAfondatori della lista dl Popolo

”Palermo è una città simbolo – spiega Ingroia – perché è stata per una lunga e terribile stagione la capitale dell’intreccio tra potere e criminalità. Ma Palermo è anche città di grandi speranze e di grandi riscatti, che ha vissuto momenti di risveglio perfino sorprendenti, tanto che non a caso si è parlato più volte di primavera palermitana. Ora c’è bisogno di una primavera italiana, nel segno della Costituzione. L’abbiamo difesa col nostro “No” al referendum del 4 dicembre 2016, ma non basta. Adesso dobbiamo pretendere che venga attuata. E’ tempo di una vera riscossa costituzionale, per un’Italia libera, democratica, giusta, sovrana”

PIETRO GRASSO, leader LeU 
Domenica si vota. È arrivato il momento di portare in Parlamento una forza di sinistra che abbia coraggio e proposte serie, che torni a parlare di lavoro, scuola, salute, ambiente e legalità.

RICCARDO NENCINI, segretario psi, candidato Lista Insieme
“Veder sventolare un crocifisso durante un comizio elettorale  è cosa che nemmeno Luigi Gedda negli anni ’50, quello che vedeva le madonne muoversi dal campanile in giro per l’Italia”. 
Commentando il gesto di Salvini che ha sventolato il rosario in un comizio a Milano, Nencini ha detto che si tratta di un gesto ” blasfemo, un’offesa a tutti gli italiani e non solo ai cristiani che in tempi normali farebbe sorridere, ma in questi preoccupa”.

EMMA BONINO, leader di +Europa
La scuola deve preparare più e meglio al lavoro: va bene il boom del liceo classico, ma nei paesi vicini alla piena occupazione, come la Germania, cercano più ingegneri e operai specializzati che non latinisti.

GIULIO SANTAGATA, leader dei prodiani, canddat Lista Insieme
L’Italia è malata di disuguaglianze e la flat tax proposta dalla destra, che mette più soldi in tasca ai ricchi e li toglie ai poveri, non è quello che serve. Per il nostro Paese l’unica cura possibile è investire per creare buon lavoro.

PIER LUIGI BERSANI, esponente di LeU

“Forse Di Maio come profilo assomiglia più ad Andreotti che a me”. 
"Noi parleremo con il M5S. Boldrini? Non c’è alcuna discussione, lei anticipa semplicemente il fatto che non ne vede le condizioni, ma non dice che non dev’esserci dialogo. Ci parleremo ovviamente. 
Votare la fiducia a un governo M5S? 
Con l’impostazione che hanno adesso non se ne parla. Devono prima sbrogliarsi alcune cose: decidere se voltare la testa a destra o a sinistra, ad esempio. E vedo un antifascismo un po’ troppo pallido”. 
Sull’ipotesi di un Gentiloni bis dopo il voto, Bersani osserva: “Adesso viene fuori Gentiloni, ma quanti voti di fiducia deve mettere per non apparire renziano? Questa alternatività di Gentiloni a Renzi non è vera, stando ai fatti. Un Gentiloni bis potrebbe servire a fare una legge elettorale per tornare al voto. Quello che non si può fare sono gli inciuci, perché è come chiudere la valvola di una pentola a pressione. 
Prodi sostiene Gentiloni? E’ adulto e fa quel che vuole. Secondo me, sbaglia, perché Gentiloni aveva una grande occasione: poteva non mettere le fiducie, fare il voto disgiunto come avevamo chiesto noi, correggere il Jobs Act e la Buona Scuola”. 
“Questa idea demenziale di dare del gufo a chi indica un problema ha aperto la strada alla destra. Chi governa deve dirlo per primo che c’è un problema, sennò ci va un altro su quel problema. Nel Paese ci sono dei problemi, negarlo è stato un errore drammatico”. 
“C’è qualche politico del Pd che è abbastanza imbroglione da aver voluto una legge elettorale proporzionale, vendendola per maggioritaria. No, i voti che prendiamo noi e che sarebbero dispersi abbassano la percentuale della destra, perché siamo in un sistema proporzionale. In un proporzionale, il voto utile è votare per la tua idea, per dove ti porta il cuore”. 
“dico che i numeri si lasciano sommare, ma le persone no. Le devi convincere, la gente non si lascia ammucchiare, altrimenti sta nel bosco o va da altre parti”

Il tempo volge al meglio.

I siciliani andranno a votare domenica prossima con temperature primaverili stando a quanto lascia intendere il meteo, che per Palermo prevede temperature fra i 18 ed i 20 gradi.
Il gelo dovrebbe quindi rallentare la morsa.
A Contessa E. attualmente (ore 12,30) la temperatura è di 3°.

Hanno detto ... ...

Il dibattito sui vaccini

Chi scrive non possiede alcuna cognizione in materia di "vaccini", però ritiene che sull'argomento -in Italia- si preferisce premiare l'ignoranza del primo che è di passaggio sulla competenza di chi nel comparto lavora e fa ricerca.

Mario Adinolfi
giornalista, politico, e blogger 

sostiene che "il miglior vaccino contro la varicella è prendersi la varicela"

Robert Burione
 medico e accademico, attivo come ricercatore nel campo relativo allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi

ribatte: affermare "il miglior vaccino contro la varicella è prendersi la varicella" è come dire "il miglior modo per evitare incidenti automobilistici è distruggere l'auto in un incidente".
Complimenti vivissimi a Mario Adinolfi per il brillante contributo al dibattito.

Con le immagini ... ... è più facile

LA MIOPIA ALL'ITALIANA
Studiare e conoscere (veramente bene) l'Inglese in Italia non si può.
Noi siamo ...    ... paesani

Accogliendo il ricorso di un centinaio di docenti che (evidentemente) non conoscono l’inglese il Consiglio di Stato protegge quei pochi lavoratori (insegnanti) e non quei 40mila studenti che sudano sui banchi per poter un giorno lavorare e competere sulla scacchiera mondiale.

Campagna elettorale. La Seconda Repubblica ci ha mandato alle urne ogni volta con modalità diverse

Come si vota?

Per ognuna delle due camere (Camera deputati e Senato della Repubblica) verrà consegnata una sola scheda, nella quale si potrà votare sia la componente maggioritaria (detta anche uninominale) che quella proporzionale. 
Le modalità di voto su entrambe le schede sarà la medesima. L’elettore si troverà di fronte a vari riquadri, che rappresenteranno le singole coalizioni, con i partiti che le compongono, od i singoli partiti, nel caso in cui questi corrano in autonomia. Accanto ad ogni partito sarà scritta anche la lista dei candidati relativi al sistema proporzionale. Nella parte superiore di queste “caselle” sarà invece scritto il nome del candidato uninominale di quel collegio. Sarà possibile votare in tre modi differenti:
  • Ponendo una “X” sul nome del candidato nominale
  • Ponendo una “X” sul simbolo di un partito (interno alla coalizione)
  • Ponendo due “X” : una sul nome del candidato uninominale ed una su uno dei partiti che compongono la coalizione.
Nel primo caso il voto verrà automaticamente esteso alla coalizione e verrà diviso su base proporzionale ai voti ricevuti globalmente da quella lista. 
Votando invece solo per un partito, lo stesso riceverà il voto per la componente proporzionale, che verrà assegnato automaticamente al candidato uninominale sostenuto. 
Con la terza”modalità”, il voto verrà assegnato al candidato (per la componente maggioritaria) e ad uno specifico partito della coalizione (per la componente proporzionale).  Nel caso in cui un partito corresse da solo il concetto è lo stesso.

Come non si vota?

E’ importante ricordare che non è ammesso (quindi nullo) il voto disgiunto e cioè non è possibile votare un candidato uninominale ed un partito che si trovino in coalizioni differenti. Non è nemmeno possibile esprimere una preferenza per uno dei candidati nella lista proporzionale. Se quindi si porrà un segno su uno dei nomi presenti nelle liste del proporzionale, il voto verrà annullato.

Chi andrà in Parlamento?

Una volta votato, la conversione voti-seggi non sarà proprio banale. Per quanto riguarda la componente maggioritaria, andrà in parlamento il candidato uninominale vincitore di ogni collegio, cioè quello che avrà preso più voti. Per la componente maggioritaria non è presente soglia di sbarramento, mentre per il proporzionale ne sono presenti varie: 
-i partiti dovranno raggiungere il 3% su base nazionale (dentro o fuori la coalizione), le coalizioni il 10%. Inoltre i voti dei partiti con meno dell’1% non saranno conteggiati per le coalizioni, mentre quelli tra l’1% ed il 3% verranno redistribuiti per quelli che avessero raggiunto la soglia di sbarramento. Partendo da queste regole, verranno eletti i candidati delle liste proporzionali in base al numero di voti ricevuti in quel collegio (dal partito o quelli redistribuiti nella coalizione).

Campagna elettorale. Il giurista del lavoro prof. Pietro Ichiino giudica così il Centro-Destra

Dall’appoggio decisivo al ritorno a un sistema elettorale proporzionale, ai clamorosi cedimenti alla Lega su obiettivi programmatici che segnerebbero l’autoesclusione dell’Italia dalla UE; dallo spostamento della politica estera nel senso dell’apertura a Mosca all’oscuramento della memoria circa la catastrofe economico-finanziaria del 2011
.
Rassegna delle contraddizioni e dei pericolosissimi svarioni programmatici di un una coalizione fortemente connotata in senso sovranista e protezionista, registrati e documentati su questo sito negli ultimi tre anni – 27 febbraio 2018

LE RESPONSABILITÀ DI FORZA ITALIA SUL PIANO DELLA RIFORMA ISTITUZIONALE – 
1. IL CONTRIBUTO DECISIVO AL “NO” AL REFERENDUM
Il leader di Forza Italia ha fatto sponda a Massimo D’Alema sostenendo che, dopo il “no” al referendum, si sarebbe potuto fare una buona riforma costituzionale in sei mesi; poi ha rifiutato persino una riforma elettorale di tipo maggioritario (vedi il punto seguente). Mai come oggi abbiamo avuto la percezione della necessità, anzi urgenza, di una riforma costituzionale che liberi il Paese dal rischio della paralisi.
LE RESPONSABILITÀ DI FORZA ITALIA SUL PIANO DELLA RIFORMA ISTITUZIONALE – 
2. IL RIFIUTO DI UNA LEGGE ELETTORALE MAGGIORITARIA
È stata Forza Italia a impedire il varo di una legge elettorale maggioritaria sul modello – sperimentato con buoni risultati a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni 2000 – della legge Mattarella, sostenuta  e proposta dal Pd. Il “rosatellum” con cui voteremo domenica è , fondamentalmente, figlio di questo rifiuto.
IL CEDIMENTO DI FORZA ITALIA ALLA LEGA – 
1. IL “SOVRANISMO” NEL PROGRAMMA DELLA COALIZIONE
Mentre i parlamenti francese e tedesco pongono le basi degli Stati Uniti d’Europa, il Centrodestra pone le basi per l’autoesclusione dell’Italia da questo processo costituente, aprendo esplicitamente il proprio programma con l’obiettivo di un “recupero di sovranità dell’Italia rispetto all’Europa”. Che avrebbe l’effetto di un blocco traumatico del processo di integrazione.
IL CEDIMENTO DI FORZA ITALIA ALLA LEGA – 
2.  LA PREVALENZA DELLA NOSTRA COSTITUZIONE SUL DIRITTO UE
Sostenere, come si fa nell’accordo di coalizione del Centrodestra italiano, che occorre reintrodurre “la prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario” vuol dire creare le condizioni per la frantumazione del sistema europeo.
IL CEDIMENTO DI FORZA ITALIA ALLA LEGA – 
3. LA PARZIALE RICONQUISTA DELLA SOVRANITÀ  MONETARIA DA PARTE DELL’ITALIA
Questo obiettivo programmatico enunciato da Matteo Salvini in un’intervista a Libero di gennaio corrisponde sostanzialmente alla proposta di tornare alla doppia moneta (le “AM lire”), sostenuta da Silvio Berlusconi fino all’autunno scorso. Del resto il “ministro dell’economia” di Forza Italia, Renato Brunetta, ha sempre sostenuto e sostiene tuttora questa linea.
IL CEDIMENTO DI FORZA ITALIA ALLA LEGA – 
4. IL PROTEZIONISMO NO-GLOBAL
Non si può tenere insieme credibilmente la destra protezionista e no-global dei Salvini, Brunetta e Meloni – quella, per intenderci, che fa la guerra contro il CETA e mette in programma il ripristino dei dazi alle frontiere per proteggere l’industria nazionale – con quella liberal-democratica ed europeista dei Parisi e dei Carraro. Non si può tenere insieme un partito come FI, aderente al Partito Popolare Europeo, con un partito che si gemella con il Front National di Marine Le Pen.
IL CEDIMENTO DI FORZA ITALIA ALLA LEGA – 
5. LA CONTRO-RIFORMA PENSIONISTICA COME CARDINE DEL NUOVO WELFARE
Col proporre di smontare la legge Fornero del 2011 – allora votata, peraltro, anche da Forza Italia – e col mettere in cantiere altre leggi di spesa totalmente prive di copertura, il Centrodestra contraddice platealmente gli impegni assunti dall’Italia nei confronti dell’UE (sottoscritti, oltretutto, nel 2010 proprio da un Governo di centrodestra). Il tutto è aggravato dall’indegno, violentissimo, attacco personale della Lega di Matteo Salvini contro l’ex-ministra del Lavoro e del Werlfare Elsa Fornero.
BILANCIO 2018: UN’OPPOSIZIONE TOTALMENTE PRIVA DI IDEE ALTERNATIVE RISPETTO ALLA LINEA DI POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO GENTILONI
Nonostante le promesse elettorali mirabolanti, nel corso della sessione di bilancio dell’autunno scorso, quando gli emendamenti dovevano essere presentati con le coperture appropriate, il centrodestra non ha saputo indicare concretamente alcuna scelta di politica economica, del lavoro o del welfare diversa rispetto alle linee-portanti della politica economico-finanziaria proposta dal Governo: gli emendamenti presentati riguardano soltanto prelievi marginali in favore di questa o quella categoria o realtà locale. Niente blocco dell’età pensionabile, niente pensioni a 1000 euro per tutti, nessuna riduzione generalizzata di imposte o tasse. Come si può dare credito a forze politiche il cui linguaggio è così diverso in tv e quando si discute seriamente in Parlamento?

LO SPOSTAMENTO DELL’ASSE DELLA NOSTRA POLITICA ESTERA – 
1. LE SIMPATIE DI LEGA E BERLUSCONI NEI CONFRONTI DI PUTIN
Nonostante che l’obiettivo fondamentale dell’autocrate di Mosca sia indebolire il tessuto della società occidentale e la democrazia liberale, la Lega propone la soppressione delle sanzioni contro la Russia per l’aggressione alla Crimea e Silvio Berlusconi non nasconde le proprie simpatie personali nei suoi confronti. Questo orientamento nel senso dell’apertura a Mosca accomuna, del resto tutte le forze politiche che hanno sostenuto il “no” al referendum costituzionale.
FORZA ITALIA E LEGA INSIEME CONTRO L’APERTURA ALLA CONCORRENZA NEL SERVIZIO TAXI
Sono on line gli argomenti vagamente minatori del senatore Maurizio Gasparri, che fa appello alla “mobilitazione” dei taxisti contro le misure del Governo Gentiloni volte a un’apertura del settore alla competizione e all’evoluzione tecnologica.
I
LA FRODE STORICA DI BERLUSCONI: NEL 2011 IL SUO GOVERNO NON CADDE AFFATTO PER UN COLPO DI STATO”, COME ORA LUI SOSTIENE
Si è mai visto un colpo di stato all’esito del quale il capo del governo uscente vota la fiducia al capo del governo subentrante insieme a tutti i parlamentari del proprio partito, poi continua a sostenerlo per un anno e mezzo? La verità è che Berlusconi vorrebbe farci dimenticare la crisi economico-finanziaria catastrofica cui il suo govero condusse l’Italia nel 2011. E lo stato confusionale in cui il suo governo si trovò nell’ultimo anno di vita, quando il premier non parlava con il ministro dell’Economia Tremonti e non si capiva quale dei due disprezzasse l’altro di più.

martedì 27 febbraio 2018

Campagna elettorale. Per la prima volta la stampa mondiale segue l'esito

Negli ultimi giorni la campagna elettorale italiana è attentamente seguita dalla stampa internazinale. Dedicano articoli e servizi  Guardian, Le Figaro, Washington Post, Al Jazeera, Pravda, El Pais, New York Times, Le Monde, Daily Mail solo per citarne alcuni fra testate giornalistiche e canali televisivi di vari paesi.

Non è tanto l'esito che bacierà uno dei tre poli:
--Centro-Destra
--Centro-Sinistra
--M5S
ad incuriosire il resto del mondo. No. Questo esit sarà comunque da ascrivere alla fisiologia del sistema democratico.

Forse nemmeno noi italiani sapevamo. 
Pare che dopo settant'anni di Repubblica dichiaratamente anti-fascista sulla scheda elettorale sarà riportato il simblo di una formazione che si autodefinisce filo-fascista. Si denomina Casa Paund e dichiara apertamente di essere alleata di Matteo Salvini, il leader della Lega.

Da qui i vari e continui servizi sulla campagna elettorale italiana delle Tv cinesi, giapponesi, la Bbc, l'inglesi Itn News, e ancora radio polacche, tv e radio olandesi, testate come El Mundo, l'argentina La Nacion e la belga Le Soir.

La Seconda Repubblica, davvero ha perso la bussola ?

Campagna elettorale. Il timore dell'astensione

L'astensione dal voto è un comportamento che nel nostro Paese è cresciuto negli anni, con il crescere delle disuguaglianze che stanno caratterizzando il vero volto della "Seconda Repubblica" per il volto "liberista" che impronta le politiche sia della Destra che della neo-pseudo-Sinistra alla maiera del Pd.
Ormai sono lontane le percentuali superiori al 90% registrate tra il 1948 e il 1979 (con punte vicine al 94% nel 1953 e nel 1958 ma quasi analoghe anche nel 1976) e pure quelle superiori all'85% riscontrabili fino alla metà degli anni Novanta.
Nel 2013, per la prima volta, alle elezioni politiche, ha votato meno dell'80% (il 75,2%) e nelle ultime elezioni di livello nazionale (le europee del 2014) la percentuale è stata di circa il 58% (o del 57% considerando il voto degli italiani all'estero), ma questo è stato liquidato come un dettaglio per puntare il riflettore sul 40% ottenuto da un partito politico che, in realtà, proprio per la scarsa affluenza, aveva preso meno voti di quanti ne avesse ottenuti sei anni prima alle elezioni politiche.
I timori sono rivloti pure sulll'appuntamento di domenica 4 marzo.

Campagna elettorale. Il giurista del lavoro prof. Pietro Ichiino giudica così il M5S

Dal rifiuto della democrazia rappresentativa al voltafaccia sulle unioni civili; dal referendum anti-euro ai tentativi di Di Maio di darsi una verniciata europeista; dalle invettive contro i sindacati all’idea della riduzione degli orari a parità di retribuzione; dal “reddito di cittadinanza” senza copertura alle idee folli sul sistema pensionistico

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Rassegna delle sciocchezze e delle contraddizioni di un partito opportunista, privo di veri ideali e di competenze, registrate e documentate su questo sito negli ultimi tre anni
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L’IDEA DI DEMOCRAZIA DI BEPPE GRILLO – 
1. DECIDERE TUTTO VIA WEB
Far decidere tutto direttamente ai cittadini, e non per il tramite dei loro rappresentanti in Parlamento, significherebbe eliminare il dialogo trasparente tra forze politiche diverse
L’IDEA DI DEMOCRAZIA DI BEPPE GRILLO- 
2. I PROCESSI DEL M5S NEI SOTTERRANEI DELLA LUBJANKA
Come si concilia il divieto di parlare in pubblico dei procedimenti disciplinari con la “trasparenza totale” che il m5s all’origine indicava come proprio principio fondamentale?
TOT SIDERA TOT SENTENTIAE. OVVERO: MOLTA CONFUSIONE DI IDEE NEL M5S
Chiedo a tre senatori del m5s di spiegarmi come si concilii il proporzionale (che ora sostengono) col rifiuto drastico di qualsiasi alleanza di governo: ecco le tre impressionanti risposte
DUE CONTRADDIZIONI ULTERIORI DEL M5S
La contraddizione tra il progetto del “reddito di cittadinanza” e l’impegno a ridurre le tasse – l ‘incompatibilità tra buona politica e “cervello all’ammasso”
IL M5S CONTRO LE UNIONI CIVILI

Se i portabandiera dell’antipolitica adottano le tattiche opache proprie della peggiore vecchia politica
LE PIROETTE DEL M5S SUL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA
Il leader grillino Di Maio, per accreditarsi come candidato affidabile alla guida del Paese, compie una svolta a U rispetto a quanto sempre sostenuto dal suo partito in tema di UE e moneta unica
IL M5S CONTRO L’APERTURA ALLA CONCORRENZA NEL SERVIZIO TAXI
Gli argomenti labilissimi del senatore Vito Crimi in difesa dello status quo
LA POLITICA DEL LAVORO DEL M5S – 
1. LAVORARE MENO A PARITÀ DI RETRIBUZIONE
E l’aumento del costo del lavoro senza aumento di produttività? Ci pensiamo un’altra volta
LA POLITICA DEL LAVORO DEL M5S – 
2. IN PENSIONE PRIMA, PAGA PANTALONE
Prepensionare i sessantenni aumentando il debito pubblico significa far pagare un conto salatissimo proprio a quei giovani in nome dei quali la proposta viene avanzata
LA POLITICA DEL LAVORO DEL M5S – 
3.  LA BIZZARRA GIRAVOLTA ANTI-SINDACATO DI LUIGI DI MAIO

Il candidato premier del M5S attacca i sindacati; ma avrà dei problemi con le sue truppe parlamentari, che appaiono molto divise sulla materia del lavoro, con una netta prevalenza comunque delle posizioni filo-Cgil – E intanto le giunte comunali di Roma e Torino ammiccano ai Cobas dei trasporti
Segue – CHE COSA C’È VERAMENTE DIETRO L’INVETTIVA DI LUIGI DI MAIO CONTRO I SINDACATI
Dietro le esternazioni a effetto del leader del M5S non c’è la discussione collettiva di una nuova linea d’azione: nel movimento le scelte programmatiche sono riservate al vertice, per poi essere sottoposte a plebiscito via web

lunedì 26 febbraio 2018

Hanno detto ... ...

ANTONIO POLITO, giornalista
Renzi alle politiche: se perdo non me ne vado. Renzi al referendum: se perdo me ne vado. Le prova tutte.

TOMASO MONTANARI, storico dell'arte, politico

Visto che di solito fa il contrario di quel che promette, forse questa volta c'è speranza...
Renzi: "Se Pd perde, nessun passo indietro"


ROBETO SERANZA, leader LeU
«Se guadagni più di 300mila euro all'anno credo che tu possa contribuire per pagare, ad esempio, gli insegnanti nella scuole»




Campagna elettorale. Votare provando a mettere da parte pregiudizi e guardando alle scienze politiche-economiche-diplomatiche piuttosto che ai demagoghi

Come fare ad usare la scheda elettorale non contro qualcuno, ma per qualcuno ?
Non è impresa facile ! 
A chi scrive queste righe, è inutile negarlo, verrebbe con molto piacere e soddisfazione di usare la scheda elettorale ai danni di Matteo Renzi. E' stato leader di una formazione che raccoglieva tutti i valori di una Sinistra che sin dalle origini, da fine Ottocento, si è per decenni avversata e contrastata più contro se stessa che verso i frnti opposti. Ebbene il Renzi di quell'agglomerato di valori -finalmente unit- ne ha fatto un partito di destra, più a destra della cdu della Merkel.

Pensandoci bene, però,  votare contro... non significa fare buon uso della scheda elettorale.
Gianni Riotta, grande giornalista della nostra terra, la Siciia, infatti suggerisce:  
Non votare contro qualcuno, ma votare per qualcuno. 
Non votare contro qualcosa, ma votare per qualcosa. 
Non votare per nostalgia di un passato che ci appare, ma che non era affatto, migliore. 
Votare perché il futuro possa magari essere, senza illusioni, un po' migliore. 
Non votare scommettendo sui nostri peggiori istinti. 
Votare sperando sulle nostre migliori qualità. 
Non votare per dividere, ma, possibilmente, per conciliare. 
Non votare con la presunzione che solo noi, o la nostra parte, siamo depositari di onestà e virtù mentre gli altri sono tutti ladri ignoranti e furbi. 
Non votare rosi da rabbia, rancore e invidia. 
Andare alle urne sereni, con la determinazione che tante cose devono cambiare in Italia ma che nessuno, da solo, ha la chiave magica o la soluzione. 

Riotta in buna sostanza ci dice di accettare, con senso di realismo, che l'Italia è un paese contraddittorio. Viviamo in un paese che contemporaneamente è ricco ed è povero, arretrato e digitale, denso di racket e fiero di protagonisti della legge e dell'ordine, colto e ignorante, con la testa nel futuro e i sensi di colpa del passato. 

Rechiamoci a votaree augurandoci, ma senza illuderci. Nessuno degli schieramenti in gioco possiede soluzioni magiche e risolutive.
Governare un Paese implica affidarsi alle leggi dell'Economia, della Politica e del Sapere.
Votare soggetti che mai hanno letto una pagina di "buona amministrazione" o che mai hanno gestito un "condominio" non è -verosimilmente- la cosa migliore da fare.
Un pò di orgoglio, a parere di chi scrive, va trovato nel  votare per battere i demagoghi ed i clown di sempre. Certo bisgna votare disposti a ragionare, moderare i toni, con la pazienza di chi sa, perché ha studiato ed ha testa e cuore, che verità e ragione sempre si fanno strada nella Storia. 
Certo, in questi ultimi anni  ci siamo accorti con quanta fatica, lentezza, tenacia e disciplina il buon senso si afferma nel campo della "politica". 
Ladri, ladroni e mascalzoni li si trova, da sempre, nell'area della politica di maggioranza. 
E' ovvio !!
è lì che è facile rubare, non certo nelle file dell'opposizine. Non per nulla nelle file del M5S si stanno rinvenendo, in questi giorni, personaggi non proprio degne. Sono figure attratte dalla possibilità, solo possibilità, che domani sarà facile ... leccare.

Ciascuno di noi vota per il bene concreto; è inutile votare per l'utopia farlocca. Milioni di italiani per decenni hanno votato l'utopia comunista, senza valutarne la dimensione antiliberale. Doveva crolollare il muro per accorgerci di quali umiliazioni all'essere umano era portatrice quell'ideologia.

Rechiamoci a votare sapendo ed essendo sicuri che in regime di democrazia il confronto delle idee migliora un Paese, non lo ottunde. 
Votiamo per un'Italia come la sognava un partigiano che al Paese ha dedicato tutta la sua vita, Sandro Pertini. Un paese che sia pure di mille colori e di mille punti di vista ma che sia un Paese serio. 

domenica 25 febbraio 2018

Produrre e vendere pane di domenica. In Sicilia legalmente è vietato, ma nelle grandi città abusivamente si compra ad ogni angolo di strada


Su provvedimento della Regione Sicilia da alcuni mesi, se non erriamo dal 10 ottobre,  è vietata la panificazione nella giornata di  domenica. 
Non volendo entrare nel merito delle ragioni che hanno indotto le Autorità ad emanare il divieto viene però spontaneo chiedersi perché mai questo divieto valga per chi lavora nella legalità e non per gli abusivi se è vero, ed è vero, che ogni domenica per le strade di Palermo una infinità di persone non autorizzate vendono pane con furgoni e mezzi sicuramente non idonei.
Qualcuno (usando cattiveria)  sostiene che il provvedimento serve per favorire la diffusione di prodotti di scarsa qualità e per  istigare all’abusivismo.
Se la liberalizzazione degli orari di vendita è un dato acquisito in tutta Europa, così come è certo che, lì dove si rispettano le norme igienico sanitarie per la conservazione dei cibi, è possibile la vendita anche in luoghi aperti, quale è la logica del divieto di produrre e vendere il pane nella domenica ?

Con le immagiini ... ... è più facile

CAMPAGNA ELETTORALE DELLA DESTRA IN ODIO AGLI IMMIGRATI

QUANDO SI USANO I VANGELI SENZA CONOSCERE COSA C'E' SCRITTO

Questo signore si definisce cristiano fino al punto di strumentalizzare il Vangelo.
Come può definirsi cristiano chi parla della necessità di ‘pulizia dei migranti via per via, con le maniere forti se serve’?. 

Dal Vangelo: 
‘Gesù disse ai suoi discepoli: 
Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare
ho avuto sete e mi avete dato da bere
ero forestiero e mi avete ospitato’.

Se il Cristianesimo si basa su valori fondamentali come quelli 
dell’accoglienza, 
della solidarietà 
e della tolleranza.

L'On.le Salvini di cosa parla ? 

Campagna elettorale. Se non ci fosse Gentiloni il tracollo pd sarebbe più che assicurato

Ho l’impressione che in questa campagna elettorale siano stati allestiti due palcoscenici. Sul primo va in scena il festival delle promesse mirabolanti, delle proposte assurde e qualche rissa. Sul secondo – a dir la verità un po’ oscurato – si gioca una sfida che riguarda il nostro futuro. Uno scontro tra la possibilità di mantenere una ripresa economica accettabile, di avviare una seconda stagione delle riforme – e la minaccia di mandare a gambe all’aria tutti gli sforzi e sacrifici compiuti in questi anni”. 

E' il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, ad inquadrare con la dichiarazione le opzioni in campo alle prossime elezioni in una intervista concessa al giornale La Repubblica
Il quadro ha del vero. 
Il guaio è che chi ha preceduto Gentiloni alla guida del governo ha diffuso disgusto e avversione fino al punto che la gente ha avuto la sensazione che il PD non fosse più (se mai lo è stato) un partito della "giustizia", della "solidarietà sociale", un partito della Sinistra socialdemocratica.
Il Centro-Sinistra ha più cmponenti, oltre
al Pd.
1) una componente centrista: Lorenzin
2) una componente di sinistra: Insieme
(Psi, Verdi, prodiani)
3) una componete radicaleggiante (+Europa)
Chi scrive ha -per esempio- tutta l’intenzione di andare a votare il 4 marzo, convinto che in democrazia i cittadini abbiano precisi doveri, oltre che diritti. Ma c’è altro. È ormai luogo comune esprimere indignazione e disgusto rispetto al sistema dei partiti, con conseguente propensione al non voto. I sondaggi danno infatti l’astensionismo attorno al 34%. L’epoca dei partiti politici di massa, rassicuranti sotto un certo aspetto, ma sotto altri molto meno si è avviata ormai al tramonto. Il sistema di favori e raccomandazioni all’insegna del clientelismo e del familismo che affondava profondamente le sue radici nella storia è vero che non fu mai contrastato attivamente. È su queste basi che venne costruita la partitocrazia italiana. 
Nel 1957 Giulio Andreotti arrivò addirittura a nobilitare il sistema clientelistico: «Onore [...] a quanti servono il prossimo in un modesto contatto umano che restituisce talvolta la speranza a chi non crede più nella solidarietà degli altri». Peccato che questi longanimi atti di carità cristiana fossero raramente disinteressati e spesso fossero illegali.
Ma torniamo a Gentiloni, unica figura che nell'odierno PD conserva ascendente e rispetto. “.... Ma c’è il secondo, ancora più importante. Riguarda i nostri valori. Quelli del centrosinistra. I valori democratici, liberali, della società aperta, del welfare, del dialogo con popoli diversi. Dall’altra parte – e non è mai stato così chiaro nella storia del nostro paese – ci sono l’odio, i muri, l’antieuropeismo, il sovranismo, la chiusura al dialogo. E riaffiorano vecchi fantasmi del passato”. 
Il problema non è “la democrazia” tout court, precisa il premier, “direi la qualità della democrazia. In mezzo mondo si discute se la democrazia debba necessariamente coniugarsi con le società aperte. In Europa, in alcuni paesi dell’est non si rinnega il concetto di democrazia ma se ne mette in discussione il perimetro”.
Quanto al rischio di un riaffacciarsi del fascismo, “non vedo – dice – ritorni al Duce, né temo sparute minoranza di nostalgici. Vedo un’idea che mitizza la sovranità nazionale – perfino in Europa – in chiave di chiusura verso l’esterno. Dobbiamo essere consapevoli che è questa la posta in gioco”. Centrodestra e Movimento 5 stelle sono l’espressione del rischio populista e sovranista? “Sì, anche se – precisa Gentiloni – ciascuno a modo suo. E per questo non sono possibili voti a dispetto o in libera uscita. Questa è una scelta di campo. E solo il centrosinistra a guida Pd può essere la risposta a questa sfida. Solo le riforme possono attenuare il disagio sociale. Un disagio che non guarda a sinistra ma viene cavalcato dalla risposta sovranista. Questa è la sfida per i progressisti nel mondo”.

Formazione regionale. Se veramente servirà ai giovani piuttosto che ai politicanti

Quando si parla di "formazione" in Sicilia, scatta nell'inconscio di moltissimi un qualcosa che fa pensare -chissà perchè- ai ladri, anzi ai ladroni, anzi alla classe politica di questa Regione degli ultimi venti anni, dove -è inutile far finta che così non sia stato-, hanno prevalso mascalzoni e cllusi da tutte le prvenienze, da destra, da snistra, da sopra e da sotto.

Le ruberie nella "formazione" sono state di entità tale che ancora oggi la magistratura ordinaria, quella contabile e gli inquirenti dei vari ordine non riescono a trarre le fila sul come e il perchè sia successo. 
Una cosa è certa, prima del saccheggio, le strutture erano di proprietà delle Organizzazioni Sindacali. Quando Mamma Regione allargò le maglie, in vista dell'assalto alla ... Bastiglia, prudentemente (ma anche perchè così si volle) la proprietà delle strutture passò (si disse) ai privati. In realtà passò a parenti di politicanti di basso profilo (che conoscevano il gioco che si sarebbe aperto) e a parenti dei parenti.

Il gioco si aprì. Coinvolse con gettoni, rimborsi, indennizzi, stipendi etc. politicanti inimagginabili e mascalzoni. Segretari Regionali di partiti di governo e politicanti di opposizione. Personaggi oscuri che diventavano onorevoli nazionali e/o regionali del Pd, ma non solo del Pd. Pure dell'Udc, di F.I.

Quanti onorevoli venuti dal nulla abbiamo conoscuto del Pd negli ultimi venti anni ?
Precedentemente si diventeva deputati del Pci e/o del Psi dopo decenni e decenni di girare (settimanalmente, cinque anni su cinque) le sezioni di provincia.
Il Pd più recente è stato in mano a soggetti contrattati, non si sa bene sulla base di quale tematica e in vista di quale modello di società da realizzare.
Ci riferiamo al Pd, ma il discorso è amaro sul versante Centro-Destra. Gli affari personali e di "giro" prevalgno sulla visione collettiva.
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Avevamo iniziato che volevamo discutere delle nuove professialità che la formazione regionale oggi propone e siamo finiti sui circa 100 milini di euro seguestrati ad un ex segretario regionale del pd, esperto (si fa per dire) del comparto formazione, da qualche tempo transitato nel Centro-Destra (FI). 
Mah ...

Vediamo quali profili professionali propone ai giovani la Regione Sicilia del dopo saccheggio.
--Pizzaioli
--Restauratori del legno
--Addetto al taglio di prodotti lapidei

A dire la verità la nuova formazione promette di ulteriormente aprirsi verso altri comparti e altri profili che -ai nostri giorni- appaiono più propizi per il mercato del lavoro.

Sono verosimilmente in corso di benevola valutazione e sperabile inserimento:
--tecnico per la sicurezza delle reti,
--operatre termale,
--lingue straniere (inglese intermedio e avanzato),

Come saremmo felici se il vecchio assalto alla "carovana" del denaro pubblico possa dirsi tramontato, quel tempo quando tutti i deputat dell'ars vedevano, assaporavano, ma non deunciavano.
Chissà perchè !!!