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martedì 4 ottobre 2016

L'Occidente, il post-moderno della dimenticanza, gli altri --n. 27--

L'Individualismo dell'Occidente

74) Il fossato fra la ricchezza materiale dell'Occidente, compreso il folgorante progresso tecnologico, ed il resto del mondo cresce, continua a crescere.
L'impressione è che l'Occidente, nel raccontarsi, si sacralizza: era nato ugualitario ed individualista perchè i suoi geni culturali comporterebbero i fermenti del pensiero razionalista.

75) Dove i primi illuministi avevano usato come argomento la riscoperta dei patrimoni pagani greco e romani per far saltare le costrizioni della Chiesa (quella romana), i filosofi successivi hanno riscoperto il "genio" del cristianesimo.
Gesù avrebbe salvato l'Occidente con la sua piccola e celebre frase: "Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio". Egli avrebbe così aperto la strada alla separazione tra il temporale e lo spirituale, ossia all'autonomia dell'individuo. 
Prima di lui, il monoteismo ebreo, con la nozione del dio unico e i dieci comandamenti dati a Mosè, avrebbe aperto la strada al moderno  Stato legislatore.
L'eccezionalità e la radicalità della differenza dell'Occidente rispetto alle altre civiltà andrebbero quindi cercate  in un "individualismo" risalente ai primi cristiani.
L'insegnamento del Cristo avrebbe fatto della persona umana  il supremo valore sociale, l'individualismo che si oppone all'olismo delle altre società dove la comunità e la gerarchia sociale irrigidita che la struttura costituiscono il valore supremo.

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