Ancora sulle diseguaglianze sociali
Le società umane da che mondo è mondo sono sempre state associate a circostanze di diseguaglianza.
"bassa mobilità intergenerazionale"
L'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ) ricorrentemente nei documenti che va elaborando evidenzia che le diseguaglianze più gravi e più ricorrenti sono quelle che discendono dalla "bassa mobilità intergenerazionale".
I risultati ed i successi economici dei figli dipendono nella stragrande maggioranza dei casi da quelli dei genitori.
Questa circostanza, ben nota in Sicilia dove i vertici di qualsiasi istituzione e realtà soci-economica sono in mano solamente a chi ha avuto un "papà", blocca e limita lo sviluppo del potenziale di talento di tutte le persone dalle origini familiari umili.
Quando i giornali enfatizzano il successo di qualcuno dalle origini modeste proprio quello è il segno che quei casi costituiscono l'eccezione che conferma la regola.
la legge di Kuznets
La diseguaglianza eccessiva a cui assistiamo negli ultimi venti anni (gli anni del liberismo trionfante) è -dovrebbe essere- un segnale per i politici avveduti.
Il problema che si pone è -però- che i poteri pubblici su scala nazionale ormai sono divenuti poco efficaci. Politici, sindacalisti e uomini volenterosi a cospetto dell'attuale ciclo di globalizzazione non hanno strumenti per correggerlo o deviarlo.
Il premio Nobel dell'Economia 1971, Simon Kuznets, ha rilevato che quando si verificano cambiamenti rilevanti nel contesto sociale-umano (e l'attuale ciclo di globalizzazione lo è) le diseguaglianze all'inizio (inizio che dura da oltre venti anni) le diseguaglianze aumentano in quanto le varie fasce sociali devono avvertire l'esigenza di adattarsi alla realtà che cambia. L'eterogeneità dei comportamenti di ri-adattamento alimenta le diseguaglianze, ma lentamente -secondo la legge di Kuznets- e col passare del tempo la grande maggioranza degli uomini si adatterà al nuovo modo di vita e le diseguaglianze dovrebbero venire meno.
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