GIORNALE di SICILIA del 31.07.2010
Polemiche. Infuria la protesta dopo il "trasferimento" incrociato. Cittadini dei 2 centri contro monsignor Pio Tamburrino
"Scambio" di preti Contessa-Palazzo: ci sarà pure una fiaccolata di protesta
Lettera di dissenso indirizzata ai vertici vaticani. Papas Sepa Borzì: "Ho detto sì con riserva al provvedimento. Obbedirò ma con dolore".
Cosmo Di Carlo
Domenico Clesi
Come era prevedibile il trasferimento di sacerdoti tra le chiese di rito greco e latino da Contessa Entellina a Palazzo Adriano e viceversa sta suscitando un vespaio di polemiche che non accennano a placarsi. La decisione è stata adottata da monsignor Pio Tamburrino, che dal 28 giugno ha assunto la guida dell'Eparchia di Piana degli Albanesi. Mons. Sotir Ferrara dunque dovrà concordare i suoi provvedimenti di governo con il delegato pontificio al fine di consentire al Vaticano di riordinare la presenza in Sicilia della Chiesa cattolica di rito bizantino. Pare che lo spostamento dei parroci non sia che il primo di tutta una serie di provvedimenti che monsignor Tamburrino ha in programma di attuare. La delocalizzazione dei sacerdoti viene vista come un'azione tardiva che rischia di riaccendere ulteriori e antiche questioni sopite e mai risolte tra la comunità greca e quella latina di Contessa Entellina, paese arbӫrӫshe. Come si ricorderà, tutto ebbe inizio un anno fà dal primo al 15 agosto, quando il tradizionale canto della "Paraclisis" (lode alla -Madre di Dio-) fu celebrato per tutto il periodo davanti alla chiesa della Madonna della Favara, all'aperto, perchè il parroco latino don Mario Bellanca chiuse il portone ai fedeli di rito greco, che per decenni avevano cantato all'interno del luogo di culto. La "blindatura" durò per tutti e quindici i giorni ed ebbe notevole risalto sui mezzi di comunicazione. Per questo la decisione di Tamburrino di spostare i parroci appare ai fedeli di rito greco di Contessa come una "punizione alla pari" che non solo non rende giustizia ma arriva alla vigilia del primo agosto, probabilmente per evitare che si ripeta l'inconveniente dello scorso anno. La comunità bizantina ha organizzato per domani alle 21,30 una fiaccolata di solidarietà con Papas Nicola Cuccia che attraverserà le vie del paese, e ha programmato, formulando regolare richiesta alla questura di Palermo e Foggia, una manifestazione di protesta nella città pugliese davanti la sede dell'arcivescovado retto da monsignor Tamburrino. Alla volta di Foggia partiranno quattro autobus colmi di fedeli di rito greco.
Intanto il consiglio pastorale della chiesa latina di Palazzo Adriano ha stilato un documento di solidarietà a Papas Sepa Borzì, il parroco della chiesa di rito greco che dovrebbe prendere il posto di Papas Nicola Cuccia a Contessa Entellina, indirizzandolo al segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, a monsignor Tamburrino, a monsignor Sotir Ferrara e a Monsignor Maurizio Malvestiti, sottosegretario della Congregazione delle Chiese Orientali in Vaticano. Nel documento viene espressa "amarezza e rabbia" e si definisce il trasferimento di papas Borzì "una scelta ingiusta anche perchè secondo il dettato del Diritto Canonico un parroco può essere trasferito o rimosso per gravi motivi pastorali o per motivi scandalosi, cosa che non risulta nell'operato e nell'agire di Papas Sepa". Che ha operato sempre per il bene della comunità di cui è parroco "cercando sempre la pace tra greci e latini".
Papas Borzì, dal canto suo, esprime parole pacate all'indirizzo di monsignor Tamburrino. "Lo conosco da 17 anni -dice- e abbiamo condiviso le gioie del mio sacerdozio uxorato (padre Borzì è sposato, ndr). Sono rispettoso della sua decisione anche con dolore, con spirito di obbedienza ed ossequio per la sua persona e per chi lo ha nominato a gestire questo difficile arbitraggio. Ritengo al contempo che tutta questa vicenda ha poco a che fare con la nostra fede e doveva a mio avviso passare attraverso un confronto fraterno con i nostri fedeli. Ho scritto a monsignor Ferrara e a monsignor Tamburino esprimendo il mio "si" con riserva poichè, come prevede il Diritto Canonico, essendo un sacerdote sposato devo condividere con la mia famiglia sacerdotale questa decisione, così come ho condiviso con essa il mio presbiterato. In ogni caso mi trasferirei a Contessa solo a settembre, ad inizio del nuovo anno pastorale, e vorrei essere presentato dal delegato pontificio". Finora, però, papas Borzì non ha ricevuto il decreto di trasferimento. Nei prossimi giorni si saprà se prevarranno il buonsenso e la fede.
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