dal sito gds riprendiamo e pubblichiamo
di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Il sogno del posto fisso sta per svanire. E fra governo e sindacati per la prima volta si incrina il fronte comune. Anzi, la tensione ieri è salita alle stelle al punto che le sigle principali hanno annunciato l'escalation della protesta e l’assessore al Lavoro, Lino Leanza ha parlato di posizioni strumentali annunciando che non convocherà più incontri ufficiali per aggiornare sullo stato delle trattative con Roma.
Il tema è sempre quello della deroga ai vincoli di bilancio e al patto di stabilità che la Regione ha chiesto per poter prima rinnovare i contratti e poi stabilizzare definitivamente i 23.500 precari in forza negli enti locali.
Da Roma lunedì è arrivata la prima versione di un emendamento alla manovra Tremonti approvato in commissione Bilancio al Senato. Ma è una mossa non sufficiente a superare il problema. Ieri Leanza ha convocato i sindacati e ha spiegato che nella formulazione attuale questo testo permetterebbe al massimo di prorogare per un anno i contratti attualmente in scadenza. Leanza ha parlato di una partita non ancora chiusa di cui si è giocato solo il primo tempo. Ma non ha convinto i sindacati. «L’emendamento che doveva servire alla stabilizzazione - hanno detto Michele Palazzotto e Michele Pagliaro dell Fp Cgil - si è trasformato in una proroga dei contratti per un anno a spese della Regione». La filosofia è infatti quella di permettere alle Regioni a Statuto speciale di derogare solo ad alcuni vincoli: cosa che bloccherebbe comunque i rinnovi a molto Comuni siciliani, rimasti impigliati in altri vincoli. La Cgil si dice pronta a mettere in campo «tutte le iniziative necessarie a sostenere l’iniziativa politica» ma avverte che «c’è ormai una situazione di grave tensione difficile da gestire». La Uil, con il segretario Claudio Barone, vede il bicchiere mezzo pieno: «In un momento estremamente difficile si stanno salvando i precari, anche se solo per un anno. Ma non possiamo correre il rischio di trovarci fra un anno nelle stesse condizioni. Il governo ci convochi per trovare un percorso che porti alla stabilizzazione». Ma Leanza ieri è stato verbalmente aggredito durante l’ultimo incontro e alla fine è esploso: «Io non ho detto che non porteremo più avanti la legge di stabilizzazione ma attendiamo da Roma indicazione per come scriverla. Nell’attesa incassiamo almeno la proroga e proseguiamo le trattativa. Evidentemente ci sono sindacati che protestano per il solo fatto di esistere».
Le proteste più vibranti le ha fatte però la sigla fino a ora più vicina al governo, il Movimento giovani lavoratori guidato da Massimo Bontempo: «Abbiamo colto molto imbarazzo nelle parole dell’assessore, crediamo alla sua buona fede ma è chiaro che c’è un problema politico. Tuttavia è evidente che ci stanno prendendo in giro. Restiamo in stato di agitazione. Attendiamo i prossimi incontri romani, poi, fra due giorni, riattiveremo la protesta. La tensione è altissima».
E lo è anche lo scontro politico. Per Salvino Caputo e Vincenzo Vinciullo (Pdl ufficiale) «ancora una volta la volontà dei parlamentari nazionali va nella direzione opposta alla volontà espressa dai siciliani. Non abbiamo chiesto una deroga per una proroga ma un via libera che permetta la stabilizzazione».
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