L’attacco di ieri alla chiesa di San Giorgio di Tanta e alla cattedrale di San Marco ad Alessandria (43 cristiani ortodossi copti assassinati) ha parecchi significati.
-- sono al via i preparativi dell’offensiva contro la roccaforte Isis di Raqqa e questa reagisce intensificando le operazioni esterne (attentati di San Pietroburgo, Stoccolma e quello duplice di ieri in Egitto). Il Califfato fa sapere che il movimento jihadista continuerà ad operare, con azioni di guerriglia e con attacchi su scala globale.
--prendendo di mira i cristiani ortodossi copti l'Isis semina il caos nei Paesi a maggioranza islamica dove sono presenti minoranze religiose più o meno robuste. In Egitto i copti son la minoranza cristiana più numerosa del Medio Oriente, forte di 10 milioni di credenti pari al 10% circa della popolazione egiziana. Nella sua storia millenaria, la chiesta copta è stata più volte presa di mira dalla maggioranza islamica;
--L'Isis prende di mira il regime del presidente al-Sisi, la cui strategia si impernia proprio nel garantire la sicurezza ad un paese inquieto. Al-Sisi risulta simpatic a Trump e gli attentati rafforzeranno l’asse Washington-Cairo.
--Il prossimo 28 aprile Papa Francesco sarà in Egitto, dove incontrerà al-Sisi, l’imam di al-Azhar al-Tayyib e il Papa ortodosso copto Tawadros II. Per i jihadisti, la presenza della autorità cattolica in Egitto ha significato blasfemo.
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