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venerdì 5 agosto 2016

Islam. Politica, Diritto, Religione

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L'Occidente e la Fede
I modelli tradizionali sulla "secolarizzazione" sostenevano  che li' dove avanza la modernita', la scienza e la democrazia arretrano sia la pratica religiosa che l'interesse per la religione.

Queste teorie si vanno rivelando sempre più infondate.

Pare che negli Usa, dove democrazia, scienza e modernita' sono di casa, pratiche e credenze religiose sono in ascesa.  Inoltre, in concomitanza col processo di modernizzazione, in Africa, America Latina ed Asia si assiste al rafforzamento del sentimento religioso.


Il processo di secolarizzazione lo si coglie invece in ogni suo aspetto in Europa, Australia e Canadà.

Anche in questi spazi (tradizionalmente cristiani) tuttavia la stragrande maggioranza della popolazione si dichiara appartenente ad una fede cristiana, pur prescindendo diffusamente dalle pratiche e dai comportamenti proposti dalle rispettive confessioni.
Dichiararsi "cristiano" e prescindere dalle " pratiche" e dai " comportamenti" specifici e' accettato come una situazione di assuefazione.



L'Islam e la modernità

Il sociologo Massimo Introvigne per far capire a noi occidentali la realta' dell'Islam usa lo strumentario degli economisti per studiare il mercato, con ovvi adattamenti.
Egli, nei suoi numerosi libri, e' solito suddividere le comunita' islamiche (consumatori della religione) in "nicchie" a secondo del grado di adesione alla modernita'. 
Ad un estremo stanno le comunità con forme di religiosità blande che non esigono precetti morali troppo rigidi mentre all'altro estremo stanno comunità che "consumano" elementi di religiosità completamente alternativi rispetto alla modernità  e che esigono esperienze per nulla blande in termini di culto settimanale.
L'arco delle nicchie e dei contenuti cultuali e' - negli studi di Introvigne- costante nel tempo ma in termini di adesioni e partecipazione popolare può variare.

Tanto per introdurci in una prima conoscenza dell'Islam teniamo presente che nel mondo mussulmano le nicchie progressiste e quelle ultra-progressiste perche' aderenti alla modernita' sono ovunque piccole e sono, da un lato avversate dalle "nicchie" tradizionaliste e dall'altro dai contesti non religiosi, ossia dalle visioni del mondo che prescindono dai moventi religiosi.
Bisogna ancora tenere presente che i "consumatori di religione" sono altra cosa dai consumatori di acqua potabile, avverte il prof. Introvigne. Questi ultimi (i consumatori di acqua potabile) sono il 100% della popolazione mentre non tutti avvertono  ( compresi quelli che dichiarano di avere credenze) l'esigenza dell'affiliazione religiosa.

Nell'approccio che stiamo seguendo per capire l'islamismo e' ovvio che la maggioranza di chi vuole la religiosita' "strict"  non tollera ne' i progressisti ne' gli ultra-progressisti perche' (stante la loro vicinanza alla modernita') appaiono sul piano religioso piuttosto lassisti.
Questi religiosi "strict" sono rigorosi, ma non troppo. Essi sanno che esagerare eccessivamente in una societa' aperta, dove comunque arriva il fascino della modernita', significa spingere la comunita' religiosa verso il fondamentalismo o peggio l'ultra-fondamentalismo, ossia verso la setta.

E' chiara, a questo punto, per noi estranei al mondo islamico individuare in tutte le societa' mussulmane cinque "nicchie" o se si vuole cinque tipologie di credenti.
1) ultra-progressisti, si dichiarano islamici ma aderiscono in tutto e per tutto alla vita e visione proposta dalla modernita'. Costoro raramente vivono nelle terre in cui sono nati. Molti di essi sono professori nelle Università dell'Occidente. 
2) progressisti, vorrebbero  imprimere una accellerata alle societa' di appartenenza per agganciarle al mondo moderno, a scapito di alcune concezioni di vita tradizionali pur conservando la sostanza dell'Islam. Hanno avuto momenti di affermazione in alcuni decenni della seconda metà del novecento (nazionalismo arabo, Partito Sociale Nazionale Arabo” Baʿth etc.), oggi  nessun movimento organizzato in termini laici sussiste nel mondo arabo, tranne in Tunisia.
3) i conservatori, sono la stragrande maggioranza delle popolazioni mussulmane (fino al 90%). Sono fedeli alla loro religione, rispettano credenze, pratiche e comportamenti prescritti. Diffidano e non condividono ne' i progressisti ne' -a maggior ragione- gli ultra progressisti. Nel contempo tengono lontani i fondamentalisti -e a maggior ragione- gli ultra fondamentalisti il cui comportamento espone l'Islam ad un destino  "settario".
4) e 5) I fondamentalisti e ancor piu' gli ultra fondamentalisti hanno fra i propositi di imporre a tutti una vita in cui religione e cultura e/o religione e politica si identificano; essi non sono disposti a nessun compromesso con la modernita', che di contro affascina -lo abbiamo evidenziato- la sparuta schiera dei progressisti o degli ultra progressisti, entrambi convinti di vivere e rispettare l'Islam adeguandolo al tempo attuale, troppo diverso da quello vissuto dal Profeta Maometto.
In verita' -teniamolo presente noi occidentali- progressisti e ultra-progressisti agli occhi della maggioranza conservatrice (e dei fondamentalisti e degli ultra-fondamentalist) sono da ritenere al di fuori dell'Islam.
Non per nulla pochi di loro vivono nei paesi d'origine.

Ci fermiamo, per intanto, qui.
Stiamo provando a mettere in luce l'Islam; Islam che non e' da individuare nelle nicchie dei progressisti (ed ultra progressisti) ne' in quelle fondamentaliste (ed ultra), bensi' nella vastissima area della popolazione conservatrice che non ha alcun sentimento di trasformarsi in setta (come vogliono i fondamentalista) ne' di accogliere in blocco i desideri modernisti dei progressisti.
Proseguiremo, al fine di capire, tentando di leggere la societa' turca.

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