Nicolò Genovese nasce da Antonino e Marianna Lojacono (figlia del dottor Nicolò) a Contessa Entellina nel 1856. Ha compiuto gli studi nel seminario di Monreale. Già da ragazzo cominciò a scrivere versi e da adulto ebbe il culto della perfezione. Era conoscitore dei classici e conosceva ampiamente sia il greco che il latino. In quest'ultima lingua scrisse il primo volume delle sue liriche. Fu un grande esperto, di rilevanza nazionale, di archeologia e di storia siciliana. Scrisse molti libri e fu giornalista per i più diffusi quotidiani italiani dell'epoca. Curò moltissimo gli studi di sociologia e fu un ricercatore fra i più apprezzati in Italia.
Fra le sue opere c'è la descrizione dei monumenti di tutt'Italia su "Attraverso le città d'Italia" e "Attraverso la Sicilia Orientale". Per i suoi interventi sui giornali e riviste nazionali sulle questioni sociali consequì la stima e l'amicizia di Napoleone Colajanni, che così lo tratteggiò : "In Genovese principali qualità sono l'equilibrio della mente, la visione e la valutazione sempre esatta degli avvenimenti".
Scriveva e teneva seminari di Arte Antica e moderna con rara competenza e ammirevole acume e trattava di letteratura italiana e straniera come pochi.
Tanti lo considerarono un sentimentale, un idealista e un cavaliere dalle idee purissime. Riusciva a commuoversi e ad accendersi per i più vari motivi di arte e di vita. Fu un poeta, un drammaturgo, un critico nel senso più profondo della parola e di non comune valore.
Il Contessioto
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(continua)
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